Rimarrà a disposizione del pubblico fino a domenica 25 novembre, presso la Sala “Manica Lunga” di Palazzo d’Accursio
E’ stata inaugurata nella mattinata del 21 novembre 2018, in una cerimonia tenutasi nella Sala “Cappella Farnese” di Palazzo d’Accursio, la mostra fotografica della Polizia Scientifica, a disposizione del pubblico fino a domenica 25 novembre dalle ore 10.00 alle ore 19.00, prima nel suo genere, che intende raccogliere alcuni dei momenti salienti della storia nazionale attraverso una carrellata di scatti di uomini e donne che hanno fermato il tempo sulle scene dei crimini che hanno segnato la storia del nostro Paese: stragi, omicidi, catastrofi naturali, personaggi ed eventi diversi legati da un filo rosso rappresentato dal lavoro della Polizia Scientifica, che proprio quest’anno compie 115 anni, un’eccellenza nel panorama internazionale da sempre al servizio delle libertà del cittadino.
Hanno partecipato all’evento le massime autorità cittadine e sono intervenuti, oltre al Questore di Bologna dr. Gianfranco Bernabei e al Prefetto di Bologna dr.ssa Patrizia Impresa, il Direttore del Servizio Polizia Scientifica, dr. Fausto Lamparelli, il Procuratore Distrettuale della Repubblica dr. Giuseppe Amato, il Direttore Centrale Anticrimine Pref. Vittorio Rizzi.
Il Sindaco Virginio Merola, che ha concesso per l’esposizione la Sala “Manica Lunga” fino a domenica 25 novembre, ha portato il suo saluto attraverso l’Assessore al Bilancio Davide Conte.
Numerose le curiosità da vedere: le impronte di un inedito Mussolini, non calvo ma con i capelli, il cartellino fotosegnaletico di un giovane antifascista Sandro Pertini, il sequestro di Aldo Moro, le stragi di Capaci e di via D´Amelio, i pizzini di Bernardo Provenzano.
La rassegna fotografica è impreziosita da immagini riguardanti i momenti più drammatici della storia del capoluogo bolognese, vissuti e cristallizzati dagli operatori negli anni in servizio presso il Gabinetto Regionale di Bologna: le stragi del treno Italicus, della Stazione Centrale, del Rapido 904, gli omicidi delle Brigate Rosse, la banda della “Uno Bianca”.
Un’occasione per rivivere o avvicinarsi per la prima volta a episodi a volte drammatici della realtà italiana permettendoci di comprendere meglio la società passata e di costruire quella che verrà.
C'è, poi, uno sguardo anche al futuro, ormai anche presente, alle tecniche basate sulla rivoluzione digitale, grazie alla quale la Polizia Scientifica continua a stare al passo dell'innovazione tecnologica e a sfruttare l'evoluzione delle scienze forensi.
In Piazza Maggiore è stato esposto il FIAT “Forensic Fullback”, di cui la Polizia Scientifica si è recentemente dotata, e che viene utilizzato principalmente per la specifica attività di esame della scena del crimine. Si tratta di un veicolo moderno e tecnologicamente avanzato, specializzato, un pick-up totalmente attrezzato e studiato sulle esigenze degli operatori della Polizia Scientifica, che consente loro di svolgere al meglio il proprio lavoro, garantendo alti livelli di efficienza ed efficacia.
La Squadra Sopralluoghi della Polizia Scientifica esegue infatti una ricostruzione precisa e fedele dello stato dei luoghi che si presenta immediatamente dopo il delitto, effettuando la ricerca e la repertazione scrupolosa di ogni minima traccia o indizio materiale da utilizzare successivamente, nel corso delle indagini sia di polizia giudiziaria che di laboratorio.