adescavano minorenni on line e su Whatsapp tre casi in un solo mese sul territorio biellese
Personale della locale Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni, segnala che solo durante l’ultimo mese ha sottoposto a perquisizione domiciliare e personale e segnalato all’Autorità Giudiziaria locale e fuori sede, in attesa di ulteriori determinazioni, 2 biellesi ed un residente fuori provincia per il grave reato di adescamento on-line a danno di minori, consistente in qualsiasi atto volto a carpire la fiducia degli stessi attraverso artifici, lusinghe o minacce, posti in essere mediante l’utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione, allo scopo di commettere dei reati sessuali.
Si rammenta che sempre di più a seguito degli incontri del personale della Polizia Postale con i minori, effettuati sia a scopo informativo che preventivo, emergono tentativi, o, come in questi casi, effettivi riscontri di reati in essere da parte di adulti abusanti, i quali spesso costruiscono un legame di fiducia con il minore inducendoli ad accettare più facilmente incontri o a inviare immagini pedopornografiche autoprodotte, a volte anche in cambio di sostanze stupefacente.
Nel caso specifico, nel corso di un incontro tenuto in una scuola Biellese, gli operatori della prevenzione hanno appreso della situazione di una minore, convincendola a raccontare dei suoi “contatti” con un adulto, che si era insinuato nella sua vita e che oltre a chiederle immagini personali e private, in più occasioni aveva tentato di incontrarla.
Successivamente grazie all’operato preventivo di una scuola del Biellese, dotata di sportello prevenzione del disagio dei ragazzi è stato possibile individuare un altro soggetto che mediante l’utilizzo di “whatsapp”, che come i sistemi “Viber” e “Telegram” “Wechat – snapchat instagram e numerosi altri” si stanno affermando nell’utilizzo tra i giovani, era riuscito ad ottenere immagini pedopornografiche da una minore.
Appare quindi evidente che i timori spesso manifestati dai genitori ed esplicitati nel corso degli incontri con la Specialità della Polizia di Stato è assolutamente reale e purtroppo non distante anche dal comprensorio Biellese, motivo per il quale il consiglio per i familiari rimane quello di cercare di avvicinarsi al mondo virtuale dei propri figli, esercitando il giusto controllo sugli strumenti informatici a loro in utilizzo, come hanno peraltro richiesto alla Sezione della Polizia Postale i familiari di una terza giovane vittima rimasta coinvolta in una vicenda analoga, scoperta solo grazie all’intervento di un perito che ha bypassato i sistemi di criptatura e i sotterfugi suggeriti dallo stesso pedofilo alla vittima totalmente circuita.
E’ quindi doveroso ricordare le gravi conseguenze, come le cronache nazionali hanno purtroppo evidenziato anche di recente, nel momento in cui le immagini solitamente utilizzate per avere una leva maggiore sul minore, vengono poi divulgate indiscriminatamente alimentando situazioni di cyberbullismo e di isolamento. E’ pertanto necessario mantenere alta la guardia da parte dei genitori su questa insidiosa tipologia di adescamento, che può durare anche mesi e sebbene non implichi necessariamente un contatto fisico, induce il minorenne a considerare come normali, degli atti sessuali tra adulti e bambini, arrecando conseguenze fisiche e psicologiche devastanti.