La Polizia di Stato di Bergamo ha rintracciato l’autore di un furto di un quadro originale dell’800 del pittore Giovanni Pezzotta .
La Polizia di Stato di Bergamo ha rintracciato l'autore di un furto di un quadro originale dell'800 del pittore Giovanni Pezzotta raffigurante una bambina vestita di bianco con una trombetta in mano appoggiata ad una poltrona in legno della misura di 108 cm per 138 cm, la cui tela misura 90 cm per 120 cm, di stimabile valore. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Fabrizio Gaverini, sono partite da una segnalazione giunta al numero unico di emergenza 112 NUE da parte della proprietaria, la quale aveva trovato il proprio quadro, ricevuto in eredità dal padre e asportatole nel 2011, affisso ad una vetrina di un negozio di antiquariato della provincia. Gli accertamenti esperiti dalle Volanti giunte sul posto consentivano di risalire ai titolari dell'esercizio commerciale i quali, invitati a recarsi in Questura il giorno 2 marzo 2016, dichiaravano di aver ricevuto, all'inizio di dicembre 2015, il quadro in conto vendita da un signore che, sotto uno pseudonimo, aveva lasciato il proprio numero di cellulare. Verifiche condotte dalla Squadra Mobile di Bergamo consentivano di risalire a tale R.G., nato a Bergamo nel 1969 e ivi residente. La Polizia Scientifica di Bergamo provvedeva ad effettuare i rilievi sul dipinto sottoposto a sequestro e a preparare un album fotografico visionato da i titolari del negozio che riconoscevano in R.G. il soggetto che aveva procurato loro il quadro. Gli elementi indiziari raccolti da personale della Squadra Volante e della Squadra Mobile della Questura di Bergamo suggerivano di eseguire una perquisizione presso l'abitazione di R.G. e presso l'autovettura di sua proprietà, che veniva delegata dal P.M. Dott. Gaverini. A seguito dei controlli in casa del sospettato venivano rinvenuti vari oggetti di antiquariato che venivano portati in Questura per verificare se fossero anch'essi di proprietà della signora che aveva denunciato il furto del quadro. La stessa, prima di effettuare l'individuazione degli oggetti, riferiva che il padre, era un appassionato di pittori dell'800 e collezionava oggetti di antiquariato, compatibili con quelli rinvenuti nell'abitazione di R.G. Effettivamente alcuni di questi venivano riconosciuti, tra cui 2 bracieri antichi, 2 lampioni, 2 spade con impugnature riportanti lo stemma asburgico, 1 fioretto, 1 spada con impugnatura protetta e 1 tagliafieno. R.G. a conclusione di tutte le attività condotte dalle Volanti e dalla Squadra Mobile, si determinava a confessare il furto del quadro e di uno dei due bracieri rinvenuti. Lo stesso nella tarda serata del 2 marzo veniva rilasciato dopo essere stato denunciato in stato di libertà per furto aggravato.