La violenza di genere, nella sua più diffusa accezione di violenza agita da un uomo nei confronti di una donna per il sol fatto di essere tale, costituisce ancora oggi una delle piaghe più virulente della nostra condizione contemporanea, una costanza quotidiana che annichilisce i corpi e le anime di chi la subisce e annebbia l’umanità di chi la perpetra.
Ogni giorno in Italia, infatti, 89 donne sono vittime di reati di genere -atti persecutori e abusi di ogni tipo, psicologici, fisici e sessuali - commessi prevalentemente da mariti e compagni.
L’ultimo report elaborato dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato fotografa una realtà intrisa di dolore, ma anche di speranza e riscatto perché sempre più donne provano a fermare la violenza.
L’emergenza non è finita; di qui l’importanza centrale della prevenzione e delle iniziative ad essa correlate perché è solo continuando a parlare di violenza che si può sperare di combattere un fenomeno legato anche e soprattutto a fattori sociali e culturali.
In tale cornice, un importante appuntamento di sensibilizzazione ricorre giovedì 25 novembre con la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”, in occasione della quale anche la Questura di Bergamo ha organizzato e promosso diverse iniziative sul territorio orobico per far conoscere gli strumenti di prevenzione previsti dalla normativa vigente e sensibilizzare la cittadinanza sul delicato tema della violenza di genere.
In particolare, le donne e gli uomini della Questura con l’aiuto di psicologhe messe a disposizione del Coordinamento Sanitario per le regioni Lombardia, Emilia Romagna della Polizia di Stato, saranno presenti dalle 14.30 alle 19.30 di venerdì 26 novembre presso il Centro Commerciale di Curno (BG) e sabato 27 novembre presso l’area pedonale situata a Bergamo in L.go Porta Nuova lato chiesa Santa Maria delle Grazie, per fornire le informazioni sulle azioni di contrasto e prevenzione alla violenza di genere. Nell’occasione, saranno distribuiti gli opuscoli informativi realizzati dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato con la campagna “Questo non è amore” e, sfruttando la riservatezza di un camper della Polizia, potranno essere raccolte segnalazioni su episodi di violenza da parte di eventuali vittime o anche da semplici testimoni terzi.
Queste iniziative si inseriscono nel quotidiano lavoro di prevenzione e contrasto svolto dagli Uffici della Questura per tentare di arginare l’odioso fenomeno della violenza domestica.
Nel 2021, fino al 16 novembre, a Bergamo e provincia si sono registrati 159 casi di stalking, che hanno portato all’arresto di 13 soggetti ed alla denuncia in stato di libertà di 168 indagati, anche per fatti riferiti ad anni precedenti, con un aumento del 21% rispetto allo stesso periodo del 2020.
295 sono stati gli episodi di maltrattamenti familiari (+5%): 41 le persone arrestate e 340 i denunciati per tale reato; 78 le violenze sessuali commesse: in 2 casi si è arrivati all’arresto del responsabile, 53 sono stati i soggetti indagati. Non ci sono stati, invece femminicidi, a fronte dei 3 registrati nell’anno precedente.
L’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Bergamo ha effettuato nel capoluogo oltre 250 interventi per liti ed aggressioni in ambito familiare, tutte censite nell’applicativo Scudo che consente di tenere traccia dei casi pregressi, così da procedere a tempestivi arresti nei casi di flagranza di reato.
Significativo anche il lavoro svolto nel campo della prevenzione
Sulla scorta delle relazioni di intervento della varie Forze di Polizia della provincia, la Divisione Anticrimine ha istruito numerosissimi casi che hanno portato all’emissione di 7 Ammonimenti del Questore per atti persecutori e 30 per violenza domestica. Grazie ai protocolli sottoscritti tra la Questura, l’associazione “La svolta” ed il Centro Italiano per la Promozione della Mediazione di Bergamo, i soggetti ammoniti sono stati avviati alla frequenza di percorsi di recupero e trattamentali. Solo 3 dei 34 maltrattanti che hanno aderito ai colloqui psicologici, hanno reiterato condotte violente.
Inoltre, sempre su proposta della Divisione Anticrimine è stata applicata dal Tribunale di Brescia, Sezione Autonoma Misure di Prevenzione, la misura della Sorveglianza Speciale di P.S. per la durata di un anno nei confronti di un soggetto ritenuto pericoloso nell’ambito dei reati di violenza domestica e di genere, disponendo, tra le prescrizioni, il divieto di avvicinamento alla parte offesa.
Grazie al Protocollo sottoscritto dalla Questura con la Casa Circondariale “Don Fausto Resmini” di Bergamo, è stato possibile monitorare, all’atto della scarcerazione, 54 soggetti detenuti a vario titolo per reati di genere (atti persecutori, maltrattamento e violenza sessuale) – ed altrettante vittime - con il contributo dei Carabinieri al fine di evitare una possibile escalation di violenza.
Il Questore della Provincia di Bergamo, Maurizio Auriemma, rinnova l’invito a denunciare ogni episodio di violenza. Solo così, infatti, si può tentare di arginare un fenomeno che rappresenta ancora oggi una vera e propria emergenza sociale. Nel fare ciò è essenziale il contributo e la collaborazione di tutti, non solo delle vittime di violenza, ma anche di possibili testimoni.
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