Oggi, 11 luglio, ricorre il 169^ anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Poco dopo la metà del secolo, nel 1852, nasce infatti il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza alle dirette dipendenze dell'Autorità di P.S., per far fronte alle crescenti esigenze di ordine pubblico, dovute anche agli esiti della prima Guerra d'Indipendenza. Si tratta di un Corpo militarmente organizzato, unico esempio nell'Europa del tempo.
Tra i primi Capi della Polizia, allora direttori dei servizi di polizia, c’è anche un bergamasco. Dal 1879, infatti, Giovanni Bolis, nato a Caprino bergamasco nel 1831, guida la Polizia, segnando una fase importante nella storia della stessa: riorganizza l’amministrazione centrale in due divisioni (una per la polizia giudiziaria e amministrativa, l’altra per il personale), creando un ufficio di polizia al quale affidare la tutela dell’ordine pubblico, la prevenzione e repressione dei reati politici, il coordinamento del controllo sull’attività dei partiti, delle associazioni, della stampa, la sorveglianza sulle persone sospette e sugli stranieri. Istituisce anche un servizio di polizia internazionale, in collaborazione con il Ministero degli Esteri.
Le tensioni sociali che caratterizzano il periodo immediatamente successivo alla prima guerra mondiale imposero la previsione di una forza di Polizia facente parte delle forze armate dello Stato con speciali compiti di tutela dell’ordine Pubblico. È così che nel 1919 nasce la Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza con cui per la prima volta viene adottata, quale emblema caratteristico, l’aquila d’oro ad ali spiegate, antico retaggio di regalità e virtù militare, che da quel momento accompagnerà le vicende della Polizia, adeguandosi al mutare degli assetti, delle denominazioni e degli ordinamenti.
Con l'avvento della Repubblica la Polizia diviene strumento di garanzia della nascente democrazia e contribuisce notevolmente al ristabilimento della legalità. Seguendo le precedenti esperienze degli inizi del '900, si istituiscono le Specialità di Polizia: Ferroviaria, Stradale, di Frontiera (marittima, terrestre e aerea) e Postale.
Nel 1959 un nuovo fattore di progresso è l'istituzione della Polizia Femminile.
Il progressivo consolidarsi dello Stato di diritto ha nella Polizia un valido strumento di garanzia e controllo della legalità. A cavallo tra gli anni '60 e '70 del secolo scorso, forti tensioni sociali e politiche seguono al boom economico del paese. La Polizia si dota di mezzi più rispondenti ai tempi e alle mutate necessità
Ormai a democrazia matura, il paese ha bisogno di una Polizia organizzata al contesto europeo. Ecco che la legge 1 aprile 1981 n. 121 sopprime il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza e istituisce l’attuale Polizia di Stato. Tra le novità più significative, l’accesso delle donne a tutti i ruoli con parità di diritti e progressione in carriera, nonché la rappresentanza sindacale del personale. Un cammino lungo, segnato da tante tappe, una tre le ultime l’adozione dei nuovi distintivi di qualifica nel 2019, stesso anno in cui ricorre il centenario della fondazione della Questura di Bergamo.
Un passaggio fondamentale della vita dell’Amministrazione. La revisione iconografica ha infatti attribuito alla Polizia di Stato specifici indicatori che la qualificano quale Amministrazione Civile ad ordinamento speciale, inserita nel più ampio comparto Sicurezza e difesa, ma dotata di una propria identità.
Una storia lunga 169 anni in cui la Polizia di Stato ha rappresentato un rinnovato e solido presidio di legalità, un’istituzione sempre più moderna ed efficiente, vicina al cittadino e ai suoi bisogni: un’attenzione che si rinnova costantemente nel segno e nella realizzazione di una Polizia “prossima” alla gente.