La Polizia di Stato ha tratto in arresto Q.I., classe 1999, poiché responsabile di violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate.
Nello specifico, nel corso dell’Estate 2020, una ragazza abitante in un centro dell’“isola bergamasca” conosceva, tramite un noto social network, un giovane di qualche anno più grande, abitante in un paese vicino.
Dopo aver iniziato una corrispondenza virtuale, la ragazza invitava il predetto a trascorrere un pomeriggio nell’abitazione di lei, approfittando della momentanea assenza dei familiari.
I due ragazzi iniziavano un rapporto consenziente, ma, dopo le prime fasi inziali, la ragazza esternava all’uomo la volontà di non proseguire il rapporto, anche perché dolorante. Nonostante le esplicite richieste, il giovane continuava la propria opera, cagionando alla donna anche delle lesioni, che ne rendevano necessario il ricovero ospedaliero.
L’immediata attività d’indagine, condotta dalla Sezione “Reati contro la persona, in danno dei minori e reati sessuali” della Squadra Mobile, consentiva di giungere alla completa identificazione dell’autore del reato, di cui la donna sconosceva le generalità, essendo a conoscenza del solo nome di battesimo e del nickname utilizzato sul predetto social network: l’uomo veniva quindi riconosciuto, inconfutabilmente, dalla vittima.
Le convergenti risultanza investigative confluivano in una dettagliata informativa di reato da parte della Squadra Mobile, pienamente sposata dall’Autorità giudiziaria bergamasca, che emetteva ordinanza di custodia cautelare applicativa della misura degli arresti domiciliari, prontamente eseguita dagli agenti nella giornata di ieri, giovedì 26 novembre.