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La Polizia di Stato individua gli autori della rapina alla filiale della banca CARIGE avvenuta il 20 ottobre 2017.

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La Polizia di Stato individua gli autori della rapina alla filiale della banca CARIGE avvenuta il 20 ottobre 2017.

La Polizia di Stato ha individuato i due soggetti resisi responsabili della rapina posta in essere alla filiale della banca CARIGE sita in questa via Guglielmo d’Alzano nell’ottobre scorso.

Nella mattinata del 20 ottobre 2017 due uomini, a poca distanza l’uno dall’altro, si introducevano nella filiale bergamasca del citato Istituto bancario, sita in questa via Guglielmo d’Alzano, ed immobilizzavano inizialmente il direttore, e quindi le due impiegate ed un cliente che aveva fatto momentaneamente accesso, che venivano tutti condotti nell’area retrostante della filiale, riservata al personale. Quindi uno dei due rapinatori intimava ad una delle cassiere di consegnare il denaro presente in cassa, per una somma pari a circa 20.000 euro.  Quindi i rapinatori si allontanavano, dopo aver asportato i telefoni cellulari in uso al direttore e al predetto cliente, in modo da ritardare la chiamata alle Forze di Polizia.

Si avviava, quindi, un’immediata ed intensa attività d’indagine, posta in essere dalla Squadra Mobile, intervenuta sul posto, attività che veniva coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo. A seguito di un fitto scambio informativo con organi investigativi di altre province, veniva segnalato il   pregiudicato catanese S. G. (classe 1975) come fortemente somigliante ad uno dei soggetti resisi autori della rapina di cui si discute, immortalato dalle telecamere della filiale. S., annoverante precedenti specifici, veniva quindi riconosciuto dalle vittime quale uno dei due rapinatori. Successiva attività d’indagine, posta in essere tra i contatti, le amicizie e le frequentazioni del S., consentivano di individuare il pregiudicato marocchino M. B. (classe 1988), anch’egli annoverante precedenti specifici, come fortemente somigliante al secondo rapinatore. Anche quest’ultimo veniva riconosciuto dalle vittime.   

Pertanto a S. Giovanni e M. B., già detenuti per analoghe rapine perpetrate nella limitrofa provincia bresciana, su cui sono in corso attive indagini della Procura di Brescia, veniva contestato il reato di cui sopra.  


13/03/2018

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