Mettevano in pratica atti intimidatori ai danni di commercianti del capoluogo con lo scopo di farsi pagare il pizzo.
All'alba di stamane, personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione a quattro fermi emessi dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli nei
confronti del vertice e uomini di spicco del Clan Sparandeo. Le indagini , condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Benevento , scaturiscono
di seguito ad una serie di ordigni fatti esplodere presso attività commerciali della città. Le attività d'indagine, sia
tecniche che attraverso riscontri sul territorio, venivano svolte serratamente negli ultimi mesi dell'anno scorso, quando attraverso
intercettazioni e videoriprese veniva acclarato in maniera inequivocabile che era in atto una attività estorsiva particolarmente virulenta
posta in essere con le modalità tipiche mafiose, ossia sfruttando l'intimidazione e approfittando dello stato di assoggettamento delle
vittime intimorite dal "Clan Sparandeo". Il capoclan, già ristretto agli arresti domiciliari, impartiva disposizioni ed ordini ai propri
accoliti affinchè le attività estorsive proseguissero incessanti, usando come pseudonimo "zio d'America". I rei si rendevano
responsabili, in concorso tra loro, dei reati di cui agli articoli 110, 81, cp, 629 co. 1 e 2 in relazione all'art. 628 co.3 nr.3 c.p., con
l'aggravante dell'articolo 7 della legge nr. 203/91, per due estorsioni consumate ed una tentata.
Le vittime pagavano pizzi che si aggiravano sulla cifra di circa 2000 euro a tranches da versare con scadenze regolari in alcuni periodi dell'anno,
di preferenza Pasqua, Agosto e Natale, salvo pretendere, con minacce esplicite , anticipi o fuori busta che raggiungevano cifre "una tantum" anche
di 4000 euro.