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Al via la seconda edizione di "Una vita da social".

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Esperti della Polizia Postale daranno consigli e spiegheranno i principali pericoli che si incontrano sulla Rete. La tappa di Benevento e prevista per il 19 marzo 2015.

Saranno 59 le tappe previste nel 2015 della campagna di educazione alla legalità "Una vita da Social" che raggiungerà gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, gli insegnanti e i loro familiari di Benevento il 19 marzo 2015.

Al via la 2a edizione di "Una vita da social" La Campagna educativa itinerante sui temi dei social network, del cyberbullismo, dell'adescamento online e sull'importanza della sicurezza della privacy. Una risposta agli studenti: 2 su 3 preoccupati dall'escalation del cyberbullismo.

Riparte da Piazza del Quirinale a Roma la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ed il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, sulla sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete. Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni che nel corso della 1^ edizione ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato circa 100.000studenti nelle piazze e 400.000nelle scuole, 15.000genitori, 8.000insegnanti per un totale di 1.800Istituti scolastici, 9.000km percorsi e 42città raggiunte sul territorio e una pagina facebook con oltre 400.000visualizzazioni settimanali sui temi della sicurezza online. Ancora una volta Aziende come Facebook, Italiaonline, con i portali Libero.it e Virgilio.it, Fastweb, FireEye, Google, H3G, Microsoft, Telecom Italia, Twitter, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, ind, Youtube, Scania, Continental, ItalWork e RDS 100% Grandi Successi "radio ufficiale dell'evento" insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: "fare in modo che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non avvengano più". Da Roma a Milano passando per Grosseto, Siena, Firenze, Livorno, Pisa, Massa Carrara, La Spezia, Genova, Albissola, Savona, Imperia, Sanremo, Cuneo, Aosta, Novara, Varese, Alessandria, Orvieto, Viterbo, Spoleto, Macerata, Ascoli Piceno, Giulianova, Pescara, Isernia, Castel Volturno, Benevento, Avellino, Foggia, Monte Sant'Angelo, Lecce, Brindisi, Matera, Catanzaro, Messina, Siracusa, Agrigento, Trapani, Oristano, Nuoro, Sassari, Parma, Brescia, Verona, Rovereto, Bassano del Grappa, Pordenone, Longarone, Udine, Ferrara, Bologna, Frosinone Latina, gli operatori della Polizia Postale e delle aziende, attraverso un truck allestito con un'aula didattica, incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età. Tra le novità della nuova edizione la rappresentazione teatrale di "Like - Storie di vita online" di Luca Pagliari in collaborazione con Baci Perugina nelle città di Torino, Milano, Roma, Firenze, Palermo, Padova, Ravenna, Perugia, Bari e Cagliari, che racconta la storia di Andrea, vittima di bullismo, balzato alle cronache come il ragazzo dai pantaloni rosa. Secondo una ricerca di Skuola.net, realizzata per la Polizia di Stato, su un campione di circa 10.000 studenti di scuole medie e superiori, solo 1 studente su 5 afferma che i social hanno un ruolo marginale nelle relazioni sociali. I social network infatti sono ormai diventati uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager. Tra i motivi principali che spingono i ragazzi all'uso dei social, ci sono infatti il desiderio di informarsi sia sulle notizie (59%) che su quanto accade ai propri amici e conoscenti (51%) ma anche sostituire per ragioni di risparmio economico telefonate ed e sms (44%). Quasi l'85% degli studenti appartiene ad un gruppo classe su WhatsApp che per la maggior parte di loro costituisce uno strumento equivalente al tradizionale gruppo di studio. Così non stupisce che 9 ragazzi su 10 hanno uno smartphone con accesso internet in mobilità. Tra questi oltre il 60% accede ai social mentre si trova a scuola e quasi la metà di loro anche in presenza di un docente. Oltre la metà degli intervistati trascorre sui social network più di un'ora al giorno. Globalmente 1 ragazzo su 4 si dichiara sempre connesso, rispondendo prontamente ad ogni notifica proveniente da smartphone, tablet o pc. Circa 12 mesi fa il dato degli "always-on" era di poco inferiore a 1 su 3. Da questo ne discende la necessità di disporre sempre di una connessione internet.Quando viene a mancare, 1 su 6 ammette di provare un senso d'ansia e di prodigarsi per ristabilire subito l'accesso alla Rete, mentre la metà degli intervistati vive questa situazione con fastidio ma senza fretta di riconnettersi. Preoccupa in maniera più forte il fenomeno del cyberbullismo: circa 2 ragazzi su 3 ritengono che fenomeni di questo tipo siano in aumento. Infatti la metà di loro ha avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo tipo. Per questo motivo 4 su 5 accoglierebbero con favore incontri con esperti per formare gli studenti all'uso dei social.
14/01/2015

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