E' accusata di aver riciclato i proventi illeciti derivanti dall'attività di usura ed estorsione svolta dal marito già tratto in manette lo scorso novembre.
Riciclaggio dei proventi illeciti derivanti dall'attività di usura svolta dal marito, tanto che, con il denaro 'sporco', era riuscita ad
acquistare una casa, in provincia di Benevento, per un importo di 110mila euro oltre a vari beni mobili. E' finita in manette Ida Sparandeo, 50enne
beneventana, moglie di Antonio Spina e legata all'omonimo clan attivo nel capoluogo sannita. La donna è stata arrestata su ordinanza del
Tribunale per il Riesame di Napoli, a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione.
Ida Sparandeo non si limitava a fare da prestanome al marito, già arrestato nel novembre del 2013 per i reati di usura ed estorsione, ma
aveva con il tempo assunto un ruolo attivo tanto da risultare intestataria dei conti correnti oltre che emissaria di numerose cambiali che venivano
pagate dalle vittima dei prestiti ad usura. Un ruolo importante che ha permesso alla Sparandeo di gestire "consapevolmente ed in autonomia", il
patrimionio del marito con il quale operava, secondo gli inquirenti, "in pieno accordo ed in piena sintonia". Malgrado i coniugi non svolgessero
alcuna attività lavorativa stabile, il tenore di vita di entrambi si presentava, immediatamente, superiore alla media, così come
già riportato dalla stampa in occasione dell'arresto di Antonio Spina (operazione denominata 'Spina nel fianco'), prelevato dagli uomini
della Questura di Benevento il 14 novembre 2013 nella sua lussuosa villa di San Giorgio del Sannio: 800mq con tanto di piscina ed ogni tipo di
comfort. L'arresto di Spina fece notizia perchè gli uomini della Questura riuscirono a fermare "uno dei personaggi storici" dell'usura
beneventana. Un "lavoro" meticoloso, quello del 65enne, che attraverso cambiali intestate a terze persone, si muoveva non oltre i 15mila euro per
sfuggire alla legge antiriciclaggio e non consentire la tracciabilità degli spostamenti finanziari: "Le cambiali servivano inoltre ad
acquistare altri beni immobili". Vittime dell'usuraio, gli imprenditori locali (il "minacciato" che ha fatto scattare l'indagine recandosi in
Questura, è impegnato nel settore edile) costretti a dover restituire somme altissime. Così, a distanza di otto mesi, anche la moglie
di Spina, Ida Sparandeo, è finita nelle maglie della Giustizia.