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Omicidio al Rione Libertà.

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Individuato e preso il presunto assassino che con due colpi di pistola ha freddato un 41enne.......

Omicidio, al Rione Libertà, in via Carlo Pisacane, intorno alle 2.25 di ieri.
Antonello Rosiello, 41 anni, è stato raggiunto da due colpi di pistola ed è deceduto.
E' stato colpito alla testa ed al fianco.
Due colpi entrambi mortali.
Alcuni testimoni, avrebbero parlato addirittura di più di due colpi di pistola esplosi e tutto questo non è improbabile, ma bisogna attendere le scrupolose indagini della Polizia Scientifica in quanto l'arma usata, una pistola, è un revolver Smith Wesson calibro 38, con matricola non censita (arma clandestina), che non lascia cadere bossoli a terra.
Fatto sta che a raggiungere la vittima, avrebbe accertato il medico legale Monica Fonzo su incarico del sostituto procuratore della Repubblica Nicoletta Giammarino, sono stati, come detto, due colpi di pistola.
La gente del posto ha visto l'uomo riverso a terra ed ha immediatamente chiamato il 113.
I soccorsi sono stati immediati.
Gli uomini del 118 hanno trovato Rosiello ancora in vita tanto è vero che lo hanno anche intubato con la speranza di agevolargli la respirazione.
Purtroppo, non c'è stato nulla da fare e l'uomo è morto pochi minuti dopo.
Devastante deve essere stata la portata dei colpi che lo hanno raggiunto vista anche la vistosa scia di sangue rimasta sul selciato, scia di sangue che gli operatori dell'Asia, hanno tentato di assorbire con del materiale adatto.
L'uomo abitava in via San Giorgio a San Martino Sannita ed è lì che, con ogni probabilità, è stato prelevato nella notte dal suo assassino.
L'auto con i due si è fermata poi in via Pisacane dove c'è stato l'omicidio.
Tutto lascerebbe presupporre che la motivazione alla base del delitto fosse un debito non onorato.
Sul posto, le indagini sono state condotte dagli uomini della Squadra Mobile del dirigente Giovanna Salerno.
L'omicida, nel giro di poche ore dal fatto, è stato riconosciuto dagli agenti che hanno visionato anche le telecamere della zona, in via Rotonda degli Atleti.
Dai filmati, si è potuta notare l'auto, una Mercedes nera Classe A, sfrecciare dinanzi le telecamere all'andata ed al ritorno.
Il dramma si sarebbe consumato in pochi minuti.
Non appena informati del fatto, gli agenti della Squadra Mobile hanno incontrato testimoni e parlato con i familiari della vittima per capire peraltro perché fosse lì ed a quell'ora.
Tra i sospettati si è, quindi, appurato chi avesse quell'auto e dunque si è andati verso Madonna della Salute, diritti verso l'abitazione di Paolo Messina junior, 31 anni, titolare della ditta Riello Caldaie di via Napoli.
Lì c'era solo l'autovettura ed è stato scoperto che dagli pneumatici c'era traccia evidente di liquido ematico, sangue.
Tornati sulla scena del delitto ci si è resi conto che, con ogni probabilità, le ruote dell'auto avevano urtato gambe e braccia dello svanturato.
Nei pressi dell'auto è stato trovato il revolver Smith Wesson che era stato buttato oltre il giardino dell'abitazione in una zona con l'erba alta.
Nel borsello che conteneva l'arma, trovate anche sette cartucce utilizzabili e sette bossoli esplosi.
Nella vettura invece, nel vano lato guida, è stata scoperta una seconda arma, con matricola abrasa, una semiautomatica del calibro di 9x21, marca Tanfoglio, con dieci colpi nel caricatore di cui uno in canna pronto all'uso ed un telefono cellulare.
Il tutto è stato sottoposto a sequestro.
Era evidente che l'uomo si fosse allontanato a piedi.
Sono, quindi, cominciate le ricerche anche con l'ausilio dell'elicottero giunto da Napoli.
Si era convinti che non si fosse mosso da Benevento e si voleva, quindi, far sentire sul collo dell'omicida la pressione psicologica della Polizia di Stato, ha raccontato la dirigente Giovanna Salerno.
Messina è uscito verso le 18.30 per andare dal suo legale, Angelo Leone.
Ed è stato proprio lì, in via Salvemini, che gli uomini della Polizia di Stato lo hanno fermato ed intorno alle ore 19.00 portato in Questura (nella foto di Gazzetta il momento in cui l'auto arriva in via De Caro).
L'uomo è indiziato del reato di omicidio doloso, porto e detenzione delle due armi clandestine ritrovate e ricettazione.
Antonello Rosiello, la vittima, appartiene alla famiglia dei noti pastai di Benevento.
Le indagini sono state condotte, ha concluso il capo della Mobile, Giovanna Salerno, sia con il metodo classico dell'ascolto che con l'ausilio delle moderne tecnologie.
Il dirigente ha voluto ringraziare tutti i suoi collaboratori per la brillante operazione condotta, in particolare Viglione e Pascarella.


27/11/2013

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