Oggi ricorre l'ottantesimo anniversario della morte di Giovanni Palatucci, giovane commissario di Polizia, che dall’8 settembre del 1943 fu reggente della questura di Fiume e dopo un anno, il 13 settembre 1944 fu arrestato e deportato a Dachau dove morì a 36 anni il 10 febbraio del 1945.
Durante la sua permanenza a Fiume, come funzionario di Pubblica Sicurezza, Giovanni Palatucci aiutò gli oppressi dal nazifascismo salvando molte vite. Già nel 1937, quando era responsabile dell’ufficio stranieri di Fiume, distrusse moltissimi fascicoli di cittadini di religione ebraica per sottrarli alla deportazione nei campi di sterminio nazisti.Pochi giorni prima di essere deportato a Dachau con l'accusa formale di cospirazione ed intelligenza con il nemico, disse ai suoi collaboratori "La Polizia significa vita, quella vita che serve ad aiutare il prossimo, la povera gente".
E proprio queste sue parole sono state riprese dal Questore Della Rocca questa mattina nel corso della breve ma significativa cerimonia che si è tenuta al parco fluviale di Lambioi dove, nel 2022 venne piantumato un albero in ricordo del poliziotto. Alla presenza di due classi terze della scuola secondaria di primo grado "Sebastiano Ricci" di Belluno, il Prefetto Roccoberton, il Questore e l'Assessore alla sicurezza del Comune di Belluno Addamiano, hanno sottolineato il valore della figura di Palatucci, quale esempio e portatore di quei valori di giustizia e servizio in favore degli altri. Il Questore, in particolare, ha ribadito l'importanza del non voltarsi dall'altra parte davanti alle ingiustizie, cosa che sarebbe stata più facile e comoda anche per Palatucci, ma di costruire insieme un mondo più giusto.