Il Questore Fabbrocini ricorda Nicola, poliziotto eroe della Squadra Mobile di Napoli
#pernondimenticare Nicola era un uomo della Squadra Mobile di Napoli; l'ufficio investigativo più grande d'Italia, quella Squadra che ho avuto l'onore di vivere e guidare per 4 anni. Nelle stanze, nei corridoi di quell'ufficio in via Medina, lo spirito indomito di Nicola è sempre stato presente. Vivo e palpitante. Incrollabile. Esemplare. Nicola ricordava a noi tutti, senza pose e con poche parole giuste, cosa significa essere un poliziotto. Non smettere di essere sbirro anche se quella vocazione ti ha costretto su una sedia a rotelle, anche se quell'altruismo si è portato via le tue gambe. Per qualcuno che avevi appena conosciuto, sì, ma qualcuno che aveva bisogno del tuo aiuto. Che aveva bisogno dello sbirro che era, è sempre stato e sarà, in te. Nei tuoi figli. Quello sbirro che non sopporta le ingiustizie, che non tollera i soprusi. E che non arretra ma ti spinge ad affrontare il pericolo per difendere le persone per bene che sono vittima del racket.
La generosità silenziosa dell'uomo giusto. Il coraggio tenace dell'uomo di Stato. Ancora più evidente quando quel coraggio ha continuato ad essere d'esempio su una sedia a rotelle: ‘’Si può vivere anche senza gambe’’, dicevi. Ed aggiungo: non si può vivere senza quel coraggio che tu, Nicola, ci hai trasmesso. Così, a noi non lasci altra scelta che fare il possibile per onorarlo ogni giorno.