Nelle prime ore di stamane, a Bari, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre persone.
Nelle prime ore di stamane, a Bari, la Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre persone.
I destinatari della misura cautelare sono ritenuti contigui al gruppo criminale "Telegrafo - Montani", operante nel quartiere San Paolo, e devono rispondere, a vario titolo, di detenzione e porto di armi da sparo, comuni e da guerra, anche clandestine, ricettazione ed estorsione e tentata estorsione aggravate dalla circostanza di cui all'art.7 L.203/91.
Il provvedimento restrittivo è scaturito dalle indagini avviate dalla Squadra Mobile a seguito dell'arresto in flagranza di reato avvenuto il 24 settembre dello scorso anno, allorquando, a seguito dell'irruzione, in un condominio del quartiere San Paolo, sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, cinque uomini, responsabili di detenzione e porto di armi da sparo, comuni e da guerra, anche clandestine e di ricettazione, il tutto aggravato dall'art.7 L.203/91.
Nell'occasione furono sequestrate, un fucile a pompa cal.12, oggetto di furto, una pistola semiautomatica cal.7,65 con matricola abrasa e completa di munizionamento, un revolver cal. 38 con matricola abrasa, un revolver cal.357 magnum, una pistola semiautomatica Beretta mod. 92FS cal. 9x19, oggetto di furto, una pistola semiautomatica Beretta mod. 98FS cal.9x21, con matricola abrasa, 12 cartucce cal.12 e due disturbatori di frequenze radio (Jammer). Le armi erano tutte con cartucce incamerate e pronte all'uso.
Le successive attività tecniche hanno consentito, innanzitutto, di accertare la responsabilità per la detenzione ed il porto delle armi sequestrate anche a carico di un'altra persona, fuggita pochi istanti prima dell'irruzione del personale delle Squadra Mobile; inoltre, è stato accertato che due dei soggetti arrestati il decorso settembre, in realtà, erano vittime di estorsione.
Tale attività estorsiva non si è interrotta, nonostante la detenzione del promotore, ma è stata reiterata e consumata dalla moglie, anch'ella destinataria, pertanto, del medesimo provvedimento restrittivo.