Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del tribunale di Bari su richiesta della D.D.A., nei confronti di 7 esponenti dei gruppi criminali “Conte” e “Cipriano”.
Personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri ha eseguito, congiuntamente, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Bari, nei confronti di 7 soggetti appartenenti a due distinte organizzazioni criminali, in contrasto tra di loro, operanti a Bitonto.
Agli arrestati, tutti già gravati da pregiudizi penali e di polizia, sono stati contestati, a vario titolo, i reati di omicidio, tentato omicidio, spari in luogo pubblico, detenzione e porto abusivo di armi, minaccia e violenza privata; tutti aggravati dall’aver agito con il metodo mafioso, previsto dall’art. 7 D.L. 13 maggio 1991 n.152, convertito in Legge 12 luglio 1991 n..203.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sono state avviate a seguito delle cruente sparatorie verificatesi nella mattinata del 30 dicembre 2017 nel centro abitato del Comune di Bitonto, culminate con la morte dell’anziana Annarosa Tarantino e con il ferimento del 21enne Casadibari Giuseppe.
Attraverso le indagini delegate alla Polizia di Stato ed all’Arma dei Carabinieri, è stato così possibile ricostruire quei gravi fatti, nel più ampio contesto di una faida criminale in atto a Bitonto, tra il gruppo denominato “Conte”, operativo nella periferia urbana e precisamente nel complesso di case popolari di via Pertini, ed il gruppo denominato “Cipriano”, operativo nel centro storico, entrambi attivi nel settore del traffico e della commercializzazione di sostanze stupefacenti attraverso il controllo di piazze di spaccio ricadenti nei rispettivi territori di influenza.
Detti contrasti, datati nel tempo, hanno fatto registrare una recrudescenza nello scorso autunno 2017, a seguito della defezione di taluni esponenti del gruppo “Cipriano”, transitati nel rivale gruppo “Conte”. Di tale scissione si è avvantaggiata la consorteria attiva nella periferia cittadina, che ha così creato una enclave nel borgo antico, nella quale veniva immediatamente attivata una piazza di spaccio. Tale iniziativa criminale collideva con gli analoghi interessi del gruppo “Cipriano” che, fino a quel momento egemone nel centro storico bitontino, vedeva così minacciato l’indotto proveniente dal mercato degli stupefacenti.
Già nell’ottobre del 2017, le indagini coordinate da questo Ufficio e condotte dalla Polizia di Stato, avevano consentito di intervenire puntualmente con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre esponenti del gruppo “Conte, ritenuti responsabili del violento pestaggio, avvenuto nel precedente mese di settembre, in pregiudizio di un soggetto contiguo ai rivali “Cipriano”.
In tale quadro, a partire dalla vigilia di Natale dello scorso anno, in un crescendo di episodi di violenza ed aggressioni, i due gruppi rivali si sono affrontati armi in pugno, fino alla giornata del 29 dicembre, allorquando, esponenti del gruppo “Cipriano” intimavano ad un ex sodale, transitato nel gruppo “Conte”, di abbandonare la propria abitazione nel centro storico. Tale minacciosa ingiunzione provocava la reazione dell’uomo che, secondo gli accertamenti investigativi, nella prima mattina del 30 dicembre, con una prima azione armata, innescava, in un meccanismo di “botta e risposta”, una serie di azioni di fuoco per le vie di Bitonto, culminate con la tragica sparatoria a seguito della quale veniva mortalmente ferita la vedova Tarantino e ferito anche il giovane gregario del gruppo “Cipriano”, CASADIBARI Giuseppe.
Le indagini congiunte di Polizia e Carabinieri, sono state condotte con metodi tradizionali, attraverso l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e tra presenti, l’escussione di testimoni e l’effettuazione di rilievi tecnico-scientifici, ai quali si aggiungeva il prezioso contributo costituito da quanto riferito da due collaboratori di giustizia.