Due uomini avrebbero tentato di uccidere un 29enne perché questi non avrebbe restituito una somma di denaro più volte richiesta
Nei giorni scorsi, ad Andria, la Polizia di Stato ha eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un andriese di 65 anni ed un pregiudicato di 35 anni, già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di P.S., ritenuti responsabili di tentato omicidio; avrebbero tentato di uccidere un andriese di 29 anni, pur essendo stretti da un legame di parentela in quanto zio e cugino della vittima.
Il 29enne, lo scorso 19 ottobre, era stato trovato riverso a terra in una pozza di sangue, nella sua abitazione ubicata nel centro storico di Andria, a causa di una profonda ferita al braccio sinistro e successivamente trasportato presso una struttura ospedaliera ove, a seguito di intervento chirurgico, era stato ricoverato in prognosi riservata.
L’immediata attività d’indagine condotta dai poliziotti del locale Commissariato di P.S. ha consentito di accertare che l’uomo era stato raggiunto presso la propria abitazione da due persone, arrivate a bordo di un’autovettura di piccola cilindrata, che lo avevano aggredito colpendolo con calci, pugni e colpi di sedia, per poi attingerlo con almeno un fendente al braccio sinistro.
La ricostruzione effettuata dagli investigatori ha consentito inoltre di acclarare che i due fermati, già nelle prime ore della mattina, si erano recati presso l’abitazione della vittima senza tuttavia riuscire ad entrare in casa.
Entrambi, condotti presso il Commissariato di P.S. di Andria, con le idonee garanzie difensive, sono stati interrogati dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani.
A seguito dell’interrogatorio il P.M. ha emesso un decreto di fermo, attesi gli univoci indizi di colpevolezza secondo cui i due avrebbero commesso atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare la morte del loro congiunto.
I fermati avrebbero deciso di uccidere il 29enne perché questi non avrebbe restituito una somma di denaro più volte richiesta; l’agguato non avrebbe sortito l’effetto desiderato a causa della reazione della vittima e delle urla che avrebbero attirato l’attenzione dei vicini di casa.
Dopo gli accertamenti di rito, i due sono stati associati presso la Casa Circondariale di Trani, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il GIP del Tribunale di Trani ha successivamente convalidato il fermo emesso dal P.M. con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 35enne e con la misura degli arresti domiciliari disposta per il 65enne.