Nell’ambito di specifici servizi, il personale della Sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile ha eseguito un costante monitoraggio in diversi quartieri cittadini delle attività imprenditoriali e commerciali che possono essere a rischio di richieste estorsive, anche con metodi mafiosi, da parte della criminalità locale come riscontrato anche dai recenti arresti effettuati dalla Squadra Mobile nel Borgo Antico ed al quartiere Libertà.
Nel corso di tali attività, concentrate soprattutto nelle zone del quartiere San Paolo, ove insistono numerosi cantieri edili, sono stati individuati i due giovani, entrambi con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e ritenuti contigui al clan mafioso denominato “Strisciuglio”, operante nei quartieri cittadini “Libertà” e “San Paolo”.
I due, in particolare, sono stati più volte osservati da agenti della Squadra Mobile recarsi presso uno dei cantieri di ristrutturazione di un condominio senza averne titolo.
L’ulteriore attività investigativa, condotta con le tradizionali tecniche di indagine, attraverso prolungati servizi di pedinamento e di osservazione, ha consentito di raccogliere nei loro confronti gravi e concordanti elementi di responsabilità in relazione ad un’azione estorsiva in atto, posta in essere ai danni del titolare del citato cantiere edile.
I due arrestati, in più occasioni, si erano presentati, chiedendo somme di denaro anche con minacce gravi. In un’occasione, stante il fatto che non avevano ricevuto le somme richieste, i predetti avevano anche costretto gli operai ad abbandonare il cantiere.
Nella mattinata di lunedì, a cura di personale della Squadra Mobile, è stato predisposto un ulteriore specifico servizio di osservazione dell’area del cantiere che ha consentito di bloccare i due giovani, anche con l’ausilio di un equipaggio delle Volanti, nella flagranza di reato, subito dopo che, parzialmente travisati, avevano nuovamente chiesto il versamento della “tangente” all’imprenditore.
Al termine degli atti di rito i due arrestati sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Bari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Sono in corso indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Bari, tese a verificare l’eventuale coinvolgimento dei due in altri analoghi fatti.