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Nel tardo pomeriggio di ieri, a Bari, la Polizia di Stato ha sottoposto a Fermo di polizia giudiziaria un cittadino nigeriano per il reato di tentato omicidio aggravato.

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Si tratta di un giovane di origine nigeriana di anni 27, sedicente, senza fissa dimora, che avrebbe agito in pregiudizio di una giovane connazionale, di anni 19, anch’ella sedicente e senza fissa dimora.

A carico dell’uomo, a seguito delle immediate investigazioni condotte dal personale della Sezione Criminalità straniera della Squadra Mobile, sono stati raccolti gravi elementi di responsabilità in relazione al ferimento della giovane, avvenuto all’interno di uno dei moduli abitativi del C.A.R.A di Bari nel primo pomeriggio di lunedì 9 gennaio. Nella circostanza, secondo la prima ricostruzione dei fatti, lo straniero, al culmine di una violenta lite con la giovane, nel corso della quale quest’ultima gli aveva gettato addosso l’acqua bollente contenuta in una pentola utilizzata per preparare il pranzo, l’aveva attinta con un coltello alla schiena che le aveva perforato un polmone. Subito soccorsa, la giovane era stata trasportata presso l’ospedale S.Paolo ove veniva sottoposta a delicato intervento chirurgico.

Le ininterrotte ricerche dell’uomo, protrattesi per tutta la notte, portavano all’individuazione dell’autore dell’accoltellamento nella zona della stazione ferroviaria di Bari. Accortosi degli agenti, lo straniero tentava la fuga cercando di entrare all’interno di uno stabile di via Trevisani, approfittando del fatto che il portone era aperto.

Accompagnato in Questura per l’identificazione, l’uomo mostrava sul corpo ancora i segni delle scottature provocategli dall’acqua. Nel corso delle redazione degli atti a suo carico, lo straniero ammetteva informalmente le sue responsabilità.

L’arma utilizzata per attingere la giovane, nonostante le ricerche effettuate in sede di sopralluogo, non è stata ancora recuperata.

Al termine degli atti di rito il 27enne è stato associato presso la Casa circondariale di Bari a disposizione dell’A.G. procedente.

Proseguono le attività di indagine tese a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e il motivo dell’aggressione ai danni della giovane che versa, tuttora, in gravi condizioni.


11/01/2017

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