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La Polizia di Stato chiude il cerchio dell’indagine per l’omicidio Sifanno del 2014

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squadra mobile

Nelle prime ore di stamane, a Bari, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 6 soggetti.

Tutti i destinatari, tra cui collaboratore di giustizia, sono ritenuti responsabili, a vario titolo, del tentato e del successivo omicidio di SIFANNO Donato cl.’78, avvenuto il 15 febbraio 2014, nel quartiere San Paolo di Bari, aggravato dalla circostanza di cui all’art. 7 della legge 203/91, nonché dei reati di porto e detenzione di armi da sparo, furto e rapina.

Il provvedimento cautelare è stato eseguito nei confronti di:

MISCEO Maria cl.’79, agli arresti domiciliari;

PACE Francesco cl.’84, già detenuto;

MICELLI Domenico cl.’74, già detenuto;

FASANO Michele cl.’86, già detenuto;

DE LAURO Giuseppe cl.’91, già detenuto

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile supportate da attività tecniche e dalle dichiarazione di un collaboratore di giustizia, hanno consentito di raccogliere elementi di responsabilità nei confronti degli arrestati che, in occasione degli agguati armati del 22 e 29 novembre e del 2 e 12 dicembre 2013, e successivamente dell’omicidio dello stesso Sifanno, hanno fornito supporto logistico, controllato e segnalato i movimenti della vittima, procurato e conservato le armi tra cui quella utilizzata per il grave fatto di sangue.

L’esecuzione della misura cautelare rappresenta il seguito dell’operazione portata a termine il 17 febbraio dello scorso anno, nei confronti degli esecutori materiali e del mandante del grave fatto di sangue tra i quali MISCEO Giuseppe cl.’64, TELEGRAFO Arcangelo cl.’92, MASTROGIACOMO Francesco cl.’90 e ABBRESCIA Nicola cl.’84.

L’omicidio di SIFANNO, appartenente al clan “MERCANTE”, contrapposto nella gestione e nel controllo delle attività illecite ai gruppi criminali “MISCEO” e “TELEGRAFO”, venne deciso in una riunione presso l’abitazione di Misceo Giuseppe anche a seguito dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco, esplosi dalla vittima,  contro l’abitazione dello stesso Misceo.

 

 


07/01/2017

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