Celebrato ad Avellino il 76esimo anniversario della morte
Si è svolta stamani, nel rigoroso rispetto delle norme di contenimento da contagio da Covid-19, presso il parco cittadino già dedicato a Giovanni Palatucci, la celebrazione del 76esimo anniversario della morte del valoroso funzionario di Polizia. Presenti alla manifestazione il Prefetto ed il Vescovo di Avellino, una rappresentanza dell’ANPS, nonché le massime autorità militari e civili ella provinciali. Nel corso della breve cerimonia, causa anche la particolari, avverse condizioni metereologiche, si è proceduto allo scoprimento della targa, in memoria dell’eroico Funzionario di Polizia, in prossimità di un albero di ulivo, piantato per la circostanza. Prima quale dirigente dell’Ufficio stranieri e, poi, quale Questore reggente di Fiume Italiana, Giovanni Palatucci, dal 1937 al settembre del 1944, quando verrà arrestato dai nazisti e deportato nel campo di concentramento di Dachau ove morirà, si adoperò per mettere in salvo oltre 5000 cittadini ebrei, fornendo documenti falsi e facendo sparire schedari dall'anagrafe. Per la sua opera meritoria è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria e riconosciuto, con medaglia conferita dallo Yad Vashem, l'Ente Nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, “Giusto tra le nazioni”. Nella circostanza il Vescovo, dopo lo scoprimento e la benedizione della targa, ha evidenziato come la cura della memoria e la custodia del ricordo, siano il modo migliore per onorare chi non c’è più e rendere merito a chi ha immolato la propria vita a tutela degli altri. Memoria e Ricordo come alto esempio di valori universali, che vanno custoditi e coltivati nel tempo, proprio come l’albero che è stato piantumato nel Parco Palatucci, affinché non risulti vano il sacrificio di chi, al servizio del prossimo, ha sacrificato il bene più prezioso, tracciando la strada ed indicandoci il modo in cui percorrerla”.