Eseguite sette misure cautelari personali a carico di amministratori di società partecipate dal Comune e di cooperative.
Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Avellino, in concorso con i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 6 persone, indagate a vario titolo, in ordine ai reati di peculato e corruzione. Le indagini, protratte per diversi mesi, hanno consentito di accertare l’illecita gestione da parte dell’Amministratore Unico di una società in “house” del Comune di Avellino denominata “Azienda Città Servizi (ACS) avente come scopo sociale le gestione delle aree-parcheggio c.d. chiuse, del verde pubblico e del servizio di pulizia immobili comunali, in concorso con i rappresentanti locali e dei gestori di fatto di alcune Cooperative Sociali, a cui, in cambio di favori concessi all’incaricato di pubblico servizio ( per lo più, assunzioni di persone e sottoscrizioni di tessere a favore di organizzazioni sindacali dirette da persone a lui legate) veniva materialmente affidato io servizio. Nello specifico le indagini effettuate mediante tecniche di intercettazioni telefoniche e supportate da perquisizioni domiciliari hanno consentito di accertare che attraverso illecite e dirette assegnazioni di servizi mediante irregolari rinnovi di contratti stipulati a favore di una rete di cooperative sociali conniventi, l’amministratore della società in “house” riceveva in cambio l’utilità costituita dalla possibilità di indicare i nominativi delle persone che le cooperative avviavano al lavoro presso la stessa società, consentendo l’assunzione di soggetti rientranti nella sfera dei suoi interessi personali. L’illecita gestione della società in “house”, è stata caratterizzata, inoltre, da una pluralità di episodi in cui sistematicamente venivano utilizzati denaro e beni della società per scopi esclusivamente privati e personali dell’amministratore e di altri soggetti gravitanti nella sua orbita familiare e personale. Le indagini hanno fatto emergere numerosi episodi in cui gli indagati, pur consapevoli di essere sottoposti a controlli e anche dopo essere venuti a conoscenza formale delle indagini, si erano appropriati e/o utilizzato di beni di proprietà dell’ente, tra i quali automezzi aziendali, TV e biciclette a pedalata assistita. Non è mancato, altresì, l’utilizzo indebito di carte di credito, verificato attraverso mirati accertamenti, intestate alla Società in “house” da parte dell’amministratore e di persone a lui vicine. In seguito all’esecuzione del provvedimento cautelare, l’amministratore della società è stato sottoposto agli arresti domiciliari mentre gli altri soggetti sono stati destinatari del divieto di dimora nel Comune di Avellino.