Nell’ottica di un nuovo progetto di educazione alla legalità, la Questura di Asti ha dato avvio a una positiva e proficua collaborazione con i delegati provinciali del C.O.N.I. e, dopo aver condiviso con l'Ente Sportivo le linee di indirizzo che da tempo l'Amministrazione ha indicato nel settore in argomento, nella mattinata del 23 settembre scorso si è svolto un incontro con i rappresentanti delle società sportive della provincia affiliate al C.O.N.I. per illustrare loro un'iniziativa di legalità prevalentemente rivolta ai giovani sportivi.
All’incontro, svoltosi alla presenza del rappresentante CONI dottoressa Lavinia SARACCO e del Vice Sindaco Stefania MORRA, con delega allo Sport, hanno partecipato i Presidenti di ventidue Associazioni Sportive Dilettantistiche delle più varie discipline, che hanno dimostrato grande apprezzamento e interesse circa la proposta di strutturare un percorso di valorizzazione della cultura della legalità che vada ad intercettare e prevenire le varie forme di disagio giovanile, e che sia in grado di
veicolare messaggi quali rispetto delle regole, l'uso consapevole dei social, inclusione, solidarietà e rispetto
L'iniziativa si svolgerà in tre distinte fasi:
Fase 1: presentazione del progetto agli allenatori da parte del personale della Questura, con particolare attenzione a quelle società che operano in zone della città più popolari, strutturato in base alle esigenze rappresentate in anticipo dalle A.S.D. e relazionati all'età anagrafica degli atleti.
Fase 2: incontro dei poliziotti con i giovani atleti, possibilmente accompagnati da esponenti o ex atleti dello sport che hanno gareggiato a livello nazionale, anche da personale in servizio presso la Questura di Asti che ha gareggiato nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro, per illustrare gli argomenti d’interesse ed informare/educare sull’uso consapevole dei social, sui rischi della discriminazione e sulle tipologie e le conseguenze della commissione di reati più comunemente perpetrati dai giovani (es. risse, rapine, spaccio di stupefacenti, cd. baby gang ), anche alla luce delle nuove fattispecie di reato recentemente introdotte dal Legislatore.
Fase 3: incontro con i familiari dei giovani atleti per un confronto sulle problematiche emerse dalle riunioni e per illustrare e condividere con loro un percorso di legalità e un tentativo di risoluzione di problematiche da affrontare prima che sfocino in veri e proprie fattispecie di reato.
Al momento il progetto è in fase embrionale ma a breve si darà avvio all’iniziativa vera e propria nel momento dell'adesione allo stesso da parte delle società interessate alla collaborazione.