Asti – Nella mattinata del 15 dicembre 2021, personale della Squadra Mobile di Asti, in esecuzione di ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, ha tratto in arresto P.F. classe 75’ e DR. M. classe 69’, in quanto indagati per la commissione, in concorso tra loro, di due furti di biciclette ed un furto in abitazione, nonché, il solo P., anche del furto di un PC all’interno di un’associazione cittadina.
Il 24 settembre scorso, si era presentata presso l’ufficio denunce della Questura di Asti la madre di un minore, a cui, dopo averla parcheggiata regolarmente nei pressi dell’istituto scolastico da lui frequentato, era stata sottratta la propria bicicletta. Immediatamente, gli investigatori della Sezione reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile, si attivavano al fine di acquisire ogni dettaglio utile per individuare i responsabili del furto. Allo stesso modo, gli investigatori raccoglievano ogni elemento utile per individuare i responsabili del furto di un Pc commesso all’interno di un’associazione, fatto denunciato il 29 settembre scorso dal referente dell’associazione stessa. Qualche giorno dopo, il 9 ottobre, veniva presentata, presso la Questura, un’ennesima denuncia per il furto di due biciclette, del valore complessivo di euro 5.000, avvenuto dopo che gli autori del fatto si erano intrufolati all’interno di un cortile aziendale ed avevano infranto il finestrino dell’autovettura ove erano custodite. Qualche settimana dopo, il 6 novembre, veniva raccolta un’altra denuncia per un furto avvenuto all’interno di un’abitazione, in cui i soggetti erano entrati facendo uso delle chiavi di accesso della porta blindata lasciate all’interno di un autoveicolo dal quale erano state asportate in epoca antecedente; nell’occasione, venivano asportati alcuni beni tra cui due televisori, un pc ed alcuni monili.
Gli Agenti della Squadra Mobile analizzavano tutte le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza potenzialmente utili facendo emergere i primi seri indizi a carico dei soggetti suindicati. Infatti, nel corso del primo episodio, i due sono stati immortalati dalle telecamere proprio mentre il P. svolge il ruolo di “palo” e il DR., con l’aiuto di un grosso tronchese, taglia la catena di una bicicletta, dandosi poi alla fuga con la bicicletta stessa. Nel secondo episodio del 29 settembre, al contrario, il P. opera in autonomia, introducendosi all’interno della sede di un’associazione e sottraendovi un Pc portatile, anche in questa circostanza immortalato dalle telecamere di videosorveglianza. Durante il terzo episodio, sempre grazie all’attenta analisi delle immagini di videosorveglianza, i due vengono immortalati all’atto di entrare all’interno del cortile di un’azienda, uscendone poi dopo qualche minuto in sella a due biciclette. Nel corso del quarto furto commesso in abitazione, i due individui vengono nuovamente immortalati dalle telecamere dei proprietari di casa, proprio mentre vi entrano all’interno.
Grazie alle perquisizioni successivamente svolte a carico degli indagati, delegate dal PM titolare dei procedimenti penali, tra i vari beni trovati in loro possesso, sono state individuate alcune chiavi di proprietà delle vittime, nonché il libretto di circolazione dell’auto di queste ultime.
Sulla scorta dei complessivi esiti dell’attività investigativa, la Procura della Repubblica, valutando la sussistenza di specifiche esigenze cautelari, consistenti nel rischio di ricaduta nel delitto, chiedeva ed otteneva dal G.i.p. l’applicazione della custodia cautelare in carcere.
I soggetti venivano rintracciati dal personale della Squadra Mobile nella mattinata di mercoledì scorso e dopo la redazione degli atti di rito, associati presso la locale Casa di Reclusione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.