Sono circa le 9 di venerdì 5 giugno, quando la Sala Operativa della Questura di Asti riceve una segnalazione per una lite familiare tra fratello e sorella in strada in questo Corso Matteotti.
Giunti celermente sul posto, gli operatori della Polizia di Stato – Squadra Volante individuano la richiedente, una cittadina nigeriana residente ad Asti, che indica un uomo, visibilmente alterato, poco distante da lei. Identificata la donna, la stessa ha spiegato agli agenti di avere problemi con il fratello che, da qualche tempo, ha assunto atteggiamenti anomali e violenti nei suoi confronti.
I poliziotti decidono, pertanto, di avvicinarsi all’uomo che si mostra alquanto agitato e cammina nervosamente lungo la carreggiata, proferendo frasi sconnesse. A detta della sorella, l’uomo non ha assunto droghe né alcolici, eppure continuava a camminare con un libro in mano, presumibilmente una Bibbia, invocando il Signore.
Nonostante le difficoltà ad interloquire con il soggetto, gli agenti tentano a più riprese a tranquillizzarlo, riuscendo ad identificarlo: si tratta di un 32enne nigeriano regolare sul territorio italiano.
Stante l’evidente stato di alterazione psico-fisica dell’uomo, gli operatori chiedono, pertanto, l’intervento di personale medico del 118. Tuttavia, una volta giunta sul posto l’ambulanza, il 32enne comincia ad andare in escandescenza, lanciandosi al centro della carreggiata di Corso Einaudi, nel mezzo del flusso veicolare, mettendo in pericolo l’incolumità propria e quella degli utenti della strada.
A quel punto, gli agenti tentano di bloccare il soggetto che, tuttavia, riesce a divincolarsi, si spoglia e si lancia furiosamente contro gli stessi, aggredendoli fisicamente.
Nel tentativo di contenere l’uomo, gli operatori della Volante subiscono dallo stesso morsi sulle braccia, unghiate e varie contusioni; ma, nonostante le difficoltà del caso, riuscono comunque ad immobilizzarlo e a trarlo in arresto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Per l’aggressione subita, i due agenti intervenuti, sottoposti agli accertamenti medici del caso, hanno riportato lesioni ritenute guaribili, rispettivamente, in 3 e 5 giorni. Per tali motivi il 32enne è stato, altresì, indagato in stato di libertà per lesioni personali aggravate.