Questura di Asti

QUESTURA DI ASTI – ASTIGIANO INDAGATO DALLA POLIZIA DI STATO PER ISTIGAZIONE A VIOLARE LE NORME ANTI COVID-19

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QUESTURA DI ASTI – ASTIGIANO INDAGATO DALLA POLIZIA DI STATO PER ISTIGAZIONE A VIOLARE LE NORME ANTI COVID-19

 

 

 

 

 

Nel corso dell’attività di monitoraggio di profili facebook effettuata dal personale della Polizia di Stato – Questura di Asti, la D.I.G.O.S. nei giorni scorsi ha segnalato all’Autorità Giudiziaria un 51enne astigiano, residente in un paese della provincia, per numerosi reati, tra cui vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze Armate, diffamazione, pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico, offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica ed istigazione a delinquere e a disobbedire alle leggi, ed in particolare a violare le norme di contenimento del rischio di contagio da Covid-19.

 

 

Nel corso delle indagini veniva compiuta una intensa attività di monitoraggio degli account facebook in uso all’uomo, già noto alle Forze di Polizia, con successiva analisi ed estrapolazione di un cospicuo numero di “post” consistenti in immagini e commenti dal forte tenore offensivo e di decine di video, andati in onda con diretta streaming in cui l’uomo si riprendeva mediante l’uso del cellulare, i quali ottenevano decine e talvolta addirittura centinaia di visualizzazioni.

 

Oggetto delle violente e diffamanti invettive erano le istituzioni in generale, comprese le figure del Presidente del Consiglio Giuseppe CONTE, del Ministro degli Esteri Luigi DI MAIO e persino del Presidente della Repubblica Sergio MATTARELLA, nonché le Forze dell’Ordine, deputate ai controlli finalizzati al rispetto delle regole sul contenimento.

 

Nello specifico, l’uomo, attraverso la diffusione di informazioni non verificate, generalmente qualificate come “fake news”, tentava di generare nei suoi follower l’erroneo convincimento che l’emergenza sanitaria in atto fosse sovrastimata, ed incitava le persone a violare la legge, arrivando ad ipotizzare il compimento di atti violenti.

 

Atteso che le invettive erano veicolate tramite uno tra i più efficaci metodi di divulgazione delle informazioni, qual è il social network “facebook”, e recepite da decine di soggetti che con lui interagivano, sia durante il sistema della “diretta”, sia per mezzo di innumerevoli, successivi commenti e dichiarazioni di assenso, aumentando il rischio di fomentare e incoraggiare veri e propri atti emulativi con conseguenti pericoli per la sicurezza e l’ordine pubblico, gli operatori della D.I.G.O.S., su delega dell’Autorità Giudiziaria, effettuavano quindi una perquisizione personale e locale dell’abitazione dell’indagato, sequestrando alcune apparecchiature elettroniche utilizzate  per compiere i reati (mettendo così fine all’attività illegale che l’uomo poneva in essere sul web) ed alcuni fucili detenuti illegalmente.

 

 


30/04/2020

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