Sono circa le 15.30 del 23 marzo scorso, quando una pattuglia della Squadra volante della Questura di Asti, durante un posto di controllo finalizzato all’osservanza delle particolari prescrizioni imposte per contenere la diffusione del contagio da nuovo coronavirus Covid-19 (che prescrivono di evitare ogni spostamento delle persone fisiche salvo comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute), nota una Fiat Palio che, ma una volta superata la rotatoria all’altezza dello store per il bricolage di Corso Torino, alla vista della Volante, dapprima accosta al margine della strada per poi effettuare una inversione a “U”, cercando di rientrare verso il concentrico cittadino.
Gli agenti, pertanto, insospettiti dall’inusuale condotta dell’automobilista, hanno interrotto il posto di controllo per mettersi all’inseguimento del fuggitivo.
Dopo circa 500 metri, all’altezza del civico 266 di Corso Torino, il veicolo è stato intercettato e fatto accostare.
A bordo due 50enni astigiani che, alla domanda dei poliziotti se fossero a conoscenza della normativa prevista dai recenti decreti volti al contenimento dell’emergenza da contagio da COVID-19 e sul perché avessero adottato quell’imprudente manovra, hanno addotto motivazioni confuse e contraddittorie.
I due, dapprima, hanno asserito di essere usciti dalle proprie abitazioni per acquistare una maniglia presso il negozio di ferramenta per poi ritrattare sostenendo di dover comprare le sigarette.
Alla luce di quanto rilevato dagli agenti, anche a seguito della compilazione del modulo per autodichiarazione prevista dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, i due astigiani sono stati denunciati per false dichiarazioni e deferiti all’A.G., ai sensi dell’art. 650 c.p., per aver violato le disposizioni previste dal DPCM 22 marzo 2020.
Terminata l’attività di controllo, i due sono stati, dunque, invitati a rientrare immediatamente presso le proprie abitazioni.
Sempre nell’ambito dei controlli volti a contenere la diffusione dell’emergenza epidemiologica, nella notte del 23 marzo scorso, sono stati denunciati, ai sensi dell’art. 650 c.p., anche due fidanzati che si erano appartati a bordo di un veicolo poichè non avevano ben chiare le regole dell’“Amore ai tempi del coronavirus”.