In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che viene ricordata oggi, 25 novembre, la Polizia di Stato ha fatto il punto della situazione sul fenomeno per il 2019 avviando, per il terzo anno consecutivo, la campagna “…questo NON E’ AMORE”; un progetto ideato e promosso dalla Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e fortemente voluto dal Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli, che si pone l’obiettivo di diffondere una nuova cultura di genere ed aiutare le vittime di violenza a vincere la paura di denunciare.
La nuova brochure divulgata per la circostanza, oltre ai dati in possesso delle Forze di Polizia su quello che è l’andamento del fenomeno, vuole fornire, per riprendere le parole del Capo della Polizia, “altri e nuovi elementi di informazione, vuole raccontare, chiarire, coinvolgere, far uscire dal silenzio”. E lo fa anche inserendo, al suo interno, una serie di foto, di brevi storie e ricordi di poliziotti che si impegnano, quotidianamente, in silenzio, senza clamore, su questo fronte; perché le vicende che riguardano le violenze non sono solo fascicoli, non sono qualcosa di astratto, ma sono storie che dietro hanno volti, quelli di chi subisce i soprusi e soffre e quelli di chi è dall’altra parte e tende la mano, persone tra le quali si crea un rapporto che è la carta vincente per affrontare certi problemi.
E la speranza è, come ha sottolineato il Direttore della DAC, Dr Francesco MESSINA che “la lettura di alcune storie, inserite nella pubblicazione, tutte realmente accadute, possa consentire a chi legge di sentirsi più libero nelle proprie scelte, facendogli conoscere gli strumenti a tutela disponibili”.
A livello locale, la brochure ed il video che ne condensa i tratti salienti, saranno condivisi nel convegno dal titolo “Credevo fosse amore” in programma oggi pomeriggio presso il polo universitario di Asti, nel corso dell’intervento della D.ssa Daniela CAMPASSO, Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura.
Iniziative come questa attestano l’importanza rivestita dalla conoscenza e dall’approfondimento di grandi temi anche attraverso lo strumento della cultura, perché, come ha sottolineato il Questore in altre occasioni, una società consapevole è più forte e meno permeabile dal crimine e la Polizia di Stato, nel suo ruolo di promotore anche di attività e progetti di rilevanza sociale, conferma di essere un’istituzione al passo con i tempi, impegnata nella quotidiana declinazione del suo “core business”: ESSERCI SEMPRE.