Alle ore 14.00 di domenica scorsa la Polizia di Stato – Polizia Ferroviaria di Asti è intervenuta dietro richiesta telefonica al numero di emergenza di due donne, mamma e figlia di 23 anni, perché nel sottopasso della stazione uno straniero aveva appena tentato di derubarle violentemente della borsetta e delle borse della spesa, recando poi minacce ed ingiurie alle due vittime.
Portatasi sul posto, una pattuglia Polfer rintracciava le donne e le accompagnava nei propri Uffici per fornire assistenza e raccogliere dettagli sull’accaduto. Nel frattempo, nello scalo ferroviario e nelle vie limitrofe piazza Marconi era iniziata l’immediata ricerca dell’autore del reato, a cui prendevano attivamente parte anche le Volanti della Questura di Asti.
Ma proprio nel tragitto verso l’Ufficio, gli agenti della Specialità notavano una persona correre lungo il binario 5, direzione Torino, un uomo che corrispondeva alla sommaria descrizione fornita nell’immediatezza dalle donne.
Nel frangente giungeva anche una chiamata dalla centrale FS che avvertiva di una persona sui binari, notata dal macchinista di un treno.
La pattuglia Polfer, accertatasi che non vi fossero treni in transito, si metteva subito all’inseguimento dell’uomo, anche in considerazione della situazione di pericolo in cui poteva incorrere, e riusciva a bloccarlo ad oltre 300 metri dalla stazione.
In ufficio l’uomo veniva riconosciuto come l’autore della tentata rapina e veniva ricostruita compiutamente la dinamica. L’autore del delitto è stato quindi successivamente accompagnato in Questura dove, tramite i rilievi del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, è stato compiutamente identificato: è risultato essere un nigeriano 38enne, con svariati precedenti di polizia, anche specifici, e con a carico un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.
L’uomo è stato arrestato per tentata rapina pluriaggravata ed associato alla Casa di Reclusione di Asti a disposizione della A.G. In mattinata odierna il magistrato ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in carcere.