Il rintraccio è avvenuto nell'area di servizio Crocetta Nord, sull'autostrada Torino - Piacenza
Alle ore 01.20 del 01 marzo 2011, una pattuglia della sottosezione Polizia Stradale di Alessandria Ovest, in servizio di vigilanza stradale sull'"A21 Torino - Piacenza", intercettava presso l'area di servizio "Crocetta nord", sita nel territorio del comune di Castello di Annone (AT), un autoarticolato di nazionalità ungherese il cui autista richiedeva, esplicitamente e con insistenza, assistenza.Il camionista segnalava di aver udito dei rumori provenire dal semirimorchio frigorifero trainato e di avere il sospetto che vi fossero nascoste delle persone.
Gli operatori di polizia provvedevano quindi ad aprire il vano di carico del semirimorchio che risultava assicurato dai sigilli doganali: all'interno vi era stivato un intero carico di peperoni freschi, accatastati per l'intera lunghezza del veicolo, lasciando libero uno spazio di solo mezzo metro in altezza.L'ispezione del semirimorchio portava ad individuare, nascosti sul fondo del vano di carico, un gruppo di 11 uomini, tra cui 1 minorenne, di etnia afghana che venivano pertanto invitati a scendere.
A causa della condizione di viaggio, sicuramente iniziato giorni prima, i migranti si trovavano in condizioni di debolezza fisica sia a causa del freddo che dell'angusta posizione occupata sul rimorchio.Le operazioni di soccorso venivano preliminarmente svolte in loco ove, anche grazie alla disponibilità del bar-ristorante Crocetta nord, i migranti venivano rifocillati; successivamente, con l'ausilio di altri 6 equipaggi di polizia, venivano condotti presso la Questura di Asti per le procedure di rito ed assistiti dai medici del 118.
Al contempo si dava inizio all'attività d'indagine, portarta avanti con ilconcorso di personale della Questura di Asti, volta ad accertare le circostanze di ingresso e di trasporto dei malcapitati: emergeva quindi che il camionista ungherese aveva agganciato il semirimorchio, già chiuso con sigilli doganali, al porto di Patrasso (Grecia), imbarcandosi per Ancona con successiva destinazione Gran Bretagna.Appariva quindi plausibile che i migranti si fossero introdotti furtivamente nel veicolo in territorio greco, prima dei controlli doganali, escludendosi responsabilità penali per l'autista.
Con l'ausilio degli interpreti, tale circostanza veniva confermata dagli stessi afghani che riferivano di aver lasciato la madre patria tre mesi prima volendo raggiungere la Gran Bretagna, affidandosi a faccendieri turchi, previo lucroso pagamento in denaro. Al termine delle operazioni di soccorso, il Prefetto di Asti decretava l'espulsione dei maggiorenni mentre il minorenne è stato condotto in un centro di assistenza specializzato.