Questura di Asti

Arrestate 2 persone per furti e rapine in ville

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Sono GJONI Dorian e CALA Ermir, cittadini albanesi rispettivamente di 25 e 24 anni. L’accusa è quella di RICETTAZIONE, PORTO DI ARMI OD OGGETTI ATTI AD OFFENDERE, RESISTENZA E VIOLENZA A PUBBLICO UFFICIALE.

Nei primi giorni di novembre, personale della Sezione Antirapina di questa Squadra Mobile, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Milano, ha proceduto, in Locate di Triulzi, fraz. Moro, località sita alle porte del capoluogo lombardo, all'arresto di GJONI Dorian e CALA Ermir, cittadini albanesi rispettivamente di 25 e 24 anni. L'accusa è quella di RICETTAZIONE, PORTO DI ARMI OD OGGETTI ATTI AD OFFENDERE, RESISTENZA E VIOLENZA A PUBBLICO UFFICIALE. L'arresto è scaturito da una complessa indagine intrapresa da questa Squadra Mobile, che ha interessato le Squadre Mobili di Milano, Alessandria, Lodi e Piacenza, nell'ambito del fenomeno dei furti e delle rapine in "villa", che da diverso tempo colpisce la nazione con particolare riferimento al nord Italia. I particolari ed intensi sforzi dedicati alla ricerca dei responsabili aveva un recente e positivo sviluppo, nel momento in cui veniva individuata, sul territorio astigiano, una AUDI "A4" di grossa cilindrata provento di furto, utilizzata dai malviventi per commettere le attività criminali. La stessa auto risultava essere stata rapinata nella provincia di Alessandria nel mese di ottobre scorso, occasione in cui i banditi, dopo aver minacciato il proprietario con una spranga, tentavano di investirlo. Dopo lunghi appostamenti e pedinamenti gli agenti avevano modo di sorprendere 4 componenti della banda in un parcheggio sito a Locate di Triulzi, fraz. Moro, proprio nel momento in cui questi cambiavano la AUDI con un'altra autovettura in loro possesso, una MERCEDES CLK, con cui si allontanavano velocemente dal posto. I relativi accertamenti evidenziavano che l'auto era stata rubata nel mese di ottobre, e segnalata nello stesso mese per essere stata inseguita, invano, dai Carabinieri di Villanova d'Asti, dopo che gli occupanti avevano commesso un furto in villa nel torinese ed erano scappati sfondando le barriere di un casello autostradale. Risultava evidente come gli individui, per le modalità e la circospezione con cui si muovevano, risultassero in piena attività operativa. Per questo motivo, evitando il rischio di scoprirsi, gli agenti attendevano il loro ritorno, procedendo all'ingaggio nel tentativo di bloccarli. Nell'occasione, gli individui, in brevissimi istanti si organizzavano per dileguarsi. Dopo essere scesi dal MERCEDES, mentre uno di loro fungeva da sentinella, un altro si poneva immediatamente alla guida dell'AUDI che era rimasta parcheggiata, accendendo il motore in attesa che i rimanenti due salissero a bordo. In quella circostanza gli Agenti intervenivano in forza e i malviventi, sentendosi accerchiati, tentavano la fuga in direzioni opposte. Con abile manovra il conducente dell'AUDI si faceva largo, mentre un poliziotto astigiano, cercando di trascinarlo fuori dall'abitacolo, si aggrappava al finestrino infrangendo il cristallo laterale con il calcio della pistola. Nel contesto, il delinquente accelerava cercando di schiacciare l'Agente contro un muretto, occasione in cui una collega non esitava ad esplodere due colpi d'arma da fuoco contro le ruote nel tentativo di fermare l'auto che, tuttavia, riusciva ad allontanarsi. l'Agente, fortunatamente, rimaneva colluso solo ad una mano. Nella concitata azione un malvivente riusciva letteralmente ad arrampicandosi sul tetto di una casa, facendo perdere le sue tracce, mentre GJONI Dorian e CALA Ermir, dopo una breve fuga ed opposto un'accanita resistenza colpendo più volte gli agenti venivano ammanettati al suolo. Anche in questo caso un agente riportava delle lesioni personali guaribili in qualche giorno. Gli stranieri, al momento dell'arresto, occultavano sulla loro persona piccoli strumenti da scasso ed armi da taglio, ed in particolare il GJONI celava all'interno di un marsupio della refurtiva, facendo supporre che avesse commesso un furto immediatamente prima. Nel frattempo, parte della squadra operativa si poneva all'inseguimento dell'AUDI A4, che veniva ritrovata parcheggiata nel concentrico di Sant'Angelo Lodigiano, mentre l'autista riusciva a dileguarsi. Sulle autovetture sequestrate venivano rinvenuti numerosissimi arnesi da scasso e refurtiva, consistente in una scatola contenente una collana da donna con un ciondolo. Al termine dell'operazione, i due arrestati venivano trattenuti nelle camere di sicurezza della Questura di Milano e presentati al GIP del Tribunale di LODI il quale, oltre a convalidarne l'arresto, ne disponeva la custodia cautelare in carcere. Giova precisare come i due albanesi si muovessero nell'ombra, non essendo mai stati controllati sul territorio nazionale. Le indagini parallele svolte dal Locale Gabinetto della Polizia Scientifica permettevano di accertare come uno dei due arrestati sia stato individuato ad utilizzare un'altra autovettura, in particolare una Volkswagen Golf, rubata nell'allessandrino durante la scorsa estate e segnalata in più occasioni per essere stata utilizzata dalla "banda". L'attività investigativa condotta da quest'Ufficio, finalizzata al rintraccio dei fuggitivi ed all'identificazione degli altri componenti del gruppo criminale è tutt'ora in corso e non si escludono imminenti sviluppi. Si vuole evidenziare, ancora una volta, come l'assoluta determinazione nella gestione delle risorse umane della Polizia di Stato abbia determinato, in una fase di particolare accanimento delle attività criminali commesse contro il patrimonio, un tangibile e positivo risultato sul campo.
19/11/2010

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