Due giorni di serrate indagini compiute dagli agenti della Squadra Mobile e della Sezione Volenti hanno permesso di assicurare alla giustizia i responsabili del reato.
Sono stati presi dopo una notte e un giorno di indagini. I tre presunti autori della selvaggia rapina ad un dirigente delle Ferrovie di Savigliano che era rimasto impantanato con la sua auto nella zona dell'«Isolone» hanno ora un volto e un nome. Li hanno arrestati gli investigatori della Squadra Mobile e della Sezione Volanti. A loro carico accuse pesanti: sequestro di persona e rapina. Sono tre astigiani di 44, 33 e 33 anni.
Una notte di terrore, per il dirigente, cominciata banalmente con l'auto, una «159» rimasta impantanata all'«Isolone», dove il cuneese era arrivato imboccando per sbaglio lo svincolo. L'uomo ha chiesto soccorso ad alcune auto di passaggio, fino a quando non si è fermata la «Mondeo» con il terzetto a bordo. Dapprima i tre hanno finto di aiutarlo, poi, con la scusa di andare insieme a cercare una fune per il traino lo hanno convinto a salire sulla «Mondeo» e portato in una zona isolata, a Quarto. Quando il dirigente ha capito di essere finito in una trappola, ha cercato di convincere i tre a tornare indietro. Ma, dopo averlo chiuso in un casolare diroccato, sono incominciate le botte e le sevizie: gli hanno portato via circa 400 euro, due cellulari e altro, tagliandogli i vestiti e lasciandolo solo, a vagare seminudo nella piana del Tanaro. Una notte da «Arancia meccanica» finita circa 2 chilometri dopo, quando il dirigente ha raggiunto l'ex statale per Alessandria: un automobilista lo ha notato, ha dato l'allarme al «113». Poi l'arrivo di Volanti e ambulanza. Il dirigente è stato accompagnato in ambulanza all'ospedale. Poi le indagini, serratissime e il fermo dei tre con il ritrovamento di un cellulare, un borsellino e altri effetti del rapinato. Una «risposta» tempestiva, dura, della Polizia, al dilagare delle rapine.
