Questura di Asti

ASTI, TENTA IL SUICIDIO: SALVATO DALLA POLIZIA DI STATO

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Protagoniste 3 persone: un giovane straniero centrafricano di neanche ventidue anni, e poi loro, due agenti della Polizia Ferroviaria di Asti.

Una storia come tante, ma non di meno piena di significato. Protagoniste 3 persone: un giovane straniero centrafricano di neanche ventidue anni, e poi loro, due agenti della Polizia Ferroviaria di Asti. È venerdì pomeriggio, quando la Questura astigiana riceve da un cittadino la segnalazione che un uomo vuole probabilmente suicidarsi, lanciandosi dal cavalcaferrovia che si trova nelle vicinanze di piazza d'Armi, zona periferica della città. Immediato l'allerta ai colleghi della Polfer; gli agenti non perdono tempo e salgono subito sull'auto di servizio. Conoscono bene il luogo e sanno che i minuti, a maggior ragione in questi casi, sono determinanti. Avvisano subito il personale delle ferrovie affinché venga rallentata la marcia dei convogli in transito sulla linea interessata, la Genova-Torino. A quell'ora, sono quasi le 6 del pomeriggio, il traffico dei treni dei pendolari è intenso e, di lì a poco, dovrebbe transitare un treno Intercity proveniente da Genova e diretto a Torino. Arrivano in pochissimo tempo e trovano un ragazzo, seduto sul parapetto, le gambe sospese nel vuoto, il corpo che oscilla avanti e indietro, in attesa del momento per lui migliore per lanciarsi. Si accorge della presenza dei poliziotti e comincia ad inveire contro di loro. Gli agenti capiscono che un gesto o una parola di troppo potrebbero essere fatali. Si avvicinano con cautela e, al momento opportuno, afferrano, uno per la vita, l'altro per le spalle, il giovane che cerca di divincolarsi. Sono pochi attimi, ma è salvo. Viene affidato poi al 118 che lo accompagna in ospedale dove rimarrà in osservazione. Chi si fosse trovato a passare quella sera stessa alla Polfer di Asti, avrebbe notato, accanto ai due agenti impegnati a completare il servizio, appoggiata a una parete di quegli uffici, una bicicletta, una vecchia mountain bike di colore azzurro. È di proprietà del ragazzo e l'hanno presa in custodia loro, per evitare che qualche malintenzionato, trovandola abbandonata vicino a quel cavalcaferrovia isolato, se ne impossessasse. Una storia a lieto fine.
02/02/2016

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