Cittadino albanese rimpatriato coattivamente, con 2 anni di pena detentiva sospesa rientra sotto falso nome in Italia e viene arrestato dalla Sqadra Mobile.
Nel primo pomeriggio del 10 luglio 2013, personale della Squadra Mobile, e dell'Ufficio Immigrazione, traeva in arresto un cittadino albanese R.A.
noto a questi uffici per i trascorsi delittuosi.
L'arrestato, con a carico condanne penali per il reato di sfruttamento della prostituzione e altre segnalazioni per porto abusivo e detenzione di
armi, porto illegale in luogo pubblico di oggetti atti ad offendere, era stato accompagnato alla frontiera per il rimpatrio e relativo divieto di
rientro nel Territorio dello Stato per anni 5, quale misura alternativa alla pena detentiva residua da espiare, pari ad anni 2 di reclusione e
300,00 Euro di multa. Dopo poco tempo, il R.A., rientrava in Italia tramite dei documenti indicanti false generalità.
Personale della Squadra Mobile, al termine di indagini, risaliva alla esatta identità dell' uomo e del luogo ove si nascondeva, un
appartamento al II piano di Viale al Pilone, dal quale lo stesso, alla vista dei poliziotti, tentava di fuggire calandosi dal balcone, ma veniva
prontamente bloccato e arrestato venendo , inoltre, indagato per il reato di uso di atto falso e false dichiarazioni sulla identità
personali.