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POLIZIA DI STATO E POLIZIA MUNICIPALE ARRESTANO UN ALTRO SPACCIATORE

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POLIZIA DI STATO E POLIZIA MUNICIPALE ARRESTANO UN ALTRO SPACCIATORE

Prosegue l'impegno per il contrasto al degrado urbano del centro storico di Arezzo.
In un'operazione congiunta della Squadra Mobile e del nucleo degli investigatori della Polizia Municipale è stato arrestato un tunisino A.R. classe 1977.
Lo spacciatore, che frequentava le zone del centro città, si muoveva tra i vicoli ed i porticati che circondano la piazza Sant'Agostino, approfittando del traffico limitato e di una più facile individuazione delle pattuglie in divisa.
La costante collaborazione e lo scambio di informazioni investigative tra la Squadra Mobile ed il Nucleo Investigativo della Polizia Municipale del comune di Arezzo ha fatto in modo che i movimenti dello spacciatore non passassero inosservati, in una zona in cui il controllo degli operatori in abiti civili delle Forze di Polizia è incessante, anche se discreto e ben mimetizzato.
Il 9 marzo scorso è stato così approntato un servizio congiunto tra le due Forze, con un obbiettivo specifico: la stretta osservazione di A.R., un noto spacciatore, con numerosi precedenti, una decina di alias e diversi arresti già subiti per lo stesso reato.
Agli esperti operatori della sezione Narcotici della Squadra Mobile e della Polizia Municipale non sono sfuggiti i movimenti sospetti dell'A.R. che aveva occultato in un vicoletto un involucro e si era poi allontanato dirigendosi in piazza in attesa di "clienti".
Gli operatori intervenuti hanno bloccato il tunisino e recuperato quanto aveva nascosto: in un sacchetto di plastica A.R. aveva preparato già 11 dosi di polveri pronte per lo spaccio.
Aprendo la confezione, gli operatori hanno notato che A.R., per accelerare i tempi ed accontentare i clienti, si era premunito di confezionare lo stupefacente con due differenti colori: le bustine azzurre contenevano eroina, quelle bianche la cocaina.
Il ridotto quantitativo di circa quattro grammi totali di sostanza rinvenuta ad A.R. non gli ha garantito la libertà immediata, che nella maggior parte dei casi consegue allo spaccio di lieve entità, ma in ragione dei precedenti specifici, delle modalità di conservazione ed occultamento e sulla base degli altri elementi che gli operanti hanno fornito alla magistratura, il tunisino spacciatore è tornato in carcere, dov'è attualmente detenuto inattesa della convalida dell'arresto e del successivo giudizio.


11/03/2016

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