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La Polizia di Stato arresta un corriere della droga

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Sarebbe potuto apparire un normalissimo viaggiatore, che, di ritorno a casa dopo una settimana di lavoro...

Sarebbe potuto apparire un normalissimo viaggiatore, che, di ritorno a casa dopo una settimana di lavoro, scendeva dal taxi in via Carpaccio, una tranquilla zona residenziale del capoluogo aretino. Ben vestito, ma non in maniera appariscente e tra le mani solo un piccola borsa in cordura, non più grande di un bagaglio a mano, A.L.C. classe 1989, rumeno con precedenti per spendita di monete false e numerosi episodi di furto aggravato, è sceso dal taxi dopo averlo regolarmente pagato e si è diretto disinvolto verso una delle abitazioni signorili di quella zona. Sulla strada del ritorno a casa A.L.C. ha, però, incontrato ad aspettarlo gli uomini dell'antidroga della Squadra Mobile di Arezzo. Il controllo cui è stato sottoposto ha dato immediatamente esito positivo. Nella piccola borsa che il rumeno portava con sé sono stati trovati tre involucri: Il primo, una bustina di plastica termosaldata a mano, conteneva 16,02 grammi; il secondo era, invece, un pacco sotto vuoto da 680,22 grammi; il terzo un grosso involucro avvolto in cellophane e pellicola per alimenti che conteneva 1016,96 grammi: tutta cocaina pura. A dimostrazione dell'elevato grado di purezza dello stupefacente, una delle tre confezioni sequestrate aveva ancora ben visibile il "marchio di fabbrica" del grossista che l'aveva prodotta. L'abitudine di marchiare le sostanze da vendere prima di metterle in commercio è tipica di alcuni produttori che, a garanzia della qualità del prodotto, vi appongono la loro sigla. Le prime analisi di laboratorio effettuate dal personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica hanno confermato la supposizione: la cocaina era purissima. L'arrestato, che non ha voluto dichiarare nulla agl'inquirenti, dopo aver sottoposto ad un'ulteriore fase di taglio la sostanza sequestratagli, avrebbe potuto mettere in commercio la sostanza al dettaglio per un valore di circa cinquecentomila euro. L'arresto ed il sequestro sono stati convalidati questa mattina all'esito di un'udienza in cui si è disposto che il narcotrafficante rimanesse in carcere ad Arezzo, lì dove gli uomini della mobile lo avevano tradotto. (In questura è a disposizione della stampa un filmato dell'operazione -32 mb)
26/01/2015

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