Alle ore 00,45 di ieri 1° agosto, l’equipaggio della Squadra Volanti denominata alfa 21, veniva inviato dalla S.O. in una località della periferia
Alle ore 00,45 di ieri 1° agosto, l'equipaggio della Squadra Volanti denominata alfa 21, veniva inviato dalla S.O. in una località della
periferia, ove era stato segnalato da un privato cittadino un probabile furto in atto ai danni di un'abitazione privata.
Il testimone autore della segnalazione, infatti, avendo sentito il proprio cane abbaiare, si era determinato ad uscire di casa per verificare il
motivo dell'agitazione dell'animale. Una volta all'aperto, si poneva in osservazione e notava così un'autovettura, della quale riusciva ad
individuare marca (Renault), colore e targa, con tre persone a bordo che transitava continuamente, in una direzione e poi in quella opposta,
dinanzi al cancello dell'abitazione del proprio vicino allontanandosi poi dal luogo, evidentemente a causa del disturbo prodotto dai latrati del
cane. La stessa persona si avvicinava quindi alle pertinenze della casa oggetto di attenzione degli occupanti della Renault e constatava che la
catena con lucchetto del citato cancello era spezzata.
Immediatamente allertava il 113 e, tenendosi in costante contatto radio con la S.O., si poneva all'inseguimento della citata vettura, tenendosi a
debita distanza, segnalandone in tempo reale la posizione.
La pattuglia della Polizia di Stato raggiungeva tempestivamente la zona interessata ed intercettava il veicolo in questo Viale B. Buozzi. Gli
operatori identificavano i tre occupanti in P.P.G., trentatrenne aretino, P.R.M., cittadina americana di anni quarantasei, e I.C., trentatrenne
rumena, sottoponendoli a perquisizione personale estesa poi anche al veicolo. All'interno di quest'ultimo, sistemati in varie parti nascoste
dell'abitacolo, venivano rinvenute parrucche, una cesoia di grandi dimensioni, una torcia, alcune ricetrasmittenti, guanti e un passamontagna,
oltre che due storditori elettrici Taser M26 carichi.
Alla luce delle informazioni e dei riscontri ottenuti, i tre venivano tratti in arresto per tentato furto aggravato e deferiti in stato di
libertà per il porto abusivo delle pistole TASER.
Il rito per direttissima, celebrato in mattinata, si concludeva con la convalida dell'arresto, il rinvio del dibattimento per richiesta di termini
a difesa, e la remissione in libertà degli arrestati, nei confronti dei quali il Giudice disponeva comunque la misura dell'obbligo di dimora
nel Comune di Arezzo con permanenza notturna nella propria abitazione.