Nella mattinata del 30 dicembre 2013, in Albania, nel distretto di Scutari, a conclusione di un’operazione internazionale di Polizia che ha visto impiegati gli uomini della Squadra Mobile di Arezzo,
Nella mattinata del 30 dicembre 2013, in Albania, nel distretto di Scutari, a conclusione di un'operazione internazionale di Polizia che ha visto impiegati gli uomini della Squadra Mobile di Arezzo, il personale italiano dell'Interpol e le Forze di Polizia Albanesi, è stato arrestato il cittadino albanese NikMark KODRA, nato in Albania il 17 luglio 1984, ricercato per crimini commessi in Italia e latitante dall' estate2013.
Conosciuto in Italia come KODRA Nik, il noto pluripregiudicato, sfruttatore della prostituzione e narcotrafficante,nel 2009, è saltato agli onori della cronaca per il grave fatto delittuoso dello scontro a fuoco "dell'Orciolaia",durante il quale ha perso la vita il sodale LEKA Agim ed è stato ferito l'antagonista RUCI Rodjan.
Nei confronti del KODRA pendeva un mandato di cattura, per il quale è stata chiesta ed ottenuta a tempo di record l'esecuzione in ambito internazionale, per tentato omicidio dopo la sentenza definitiva che lo condannava a 13 anni di reclusione.
Pur dopo l'imputazione per tentato omicidio, il KODRA era rimasto attivo in questo territorio nello spaccio di cocaina ed eroina e, dalla prosecuzione dell'attività investigativa curata dal personale della Sezione Antidroga di questa Squadra Mobile,il KODRA era risultato destinatario di un provvedimento cautelare restrittivo.
Il 23 ottobre 2013, sono state emesse, infatti, due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di E. B. aretina di anni 32 anni e dello stesso KODRA, mentre al fratello KODRA Leke, nato in Albania il 8 marzo 1981 sono stati impostigli arresti domiciliari.
Eseguito il provvedimento definitivo, il latitante è attualmente detenuto in Albania, in attesa di estradizione, e, rientrato in Italia dovrà scontare 11 anni 9 mesi e 6 giorni di reclusione, come residuo della pena di 13 anni cui è stato condannato con sentenza della Corte di Appello di Firenze.