La cerimonia si è svolta nell’Arena di Janine, luogo inaugurato da Liliana Segre nel 2020 e simbolo della Cittadella della Pace di Arezzo, dove oggi cresce l’ulivo donato dalla Questura di Arezzo in memoria dell’ultimo Questore di Fiume, riconosciuto come “Giusto tra le Nazioni”
È stata una cerimonia sobria, ma ricca di significato quella che si è tenuta oggi a Rondine per ricordare Giovanni Palatucci, l’ultimo Questore di Fiume, morto nel campo di sterminio di Dachau, il 10 febbraio 1945, riconosciuto come “Giusto tra le Nazioni” e proclamato “Servo di Dio” in virtù del suo impegno speso per la salvaguardia dell’umanità, che ha permesso a numerosi ebrei di essere salvati dall’Olocausto, nonché insignito alla memoria per gli stessi fatti, nel 1995, dal Presidente della Repubblica della Medaglia d’Oro al Merito Civile.
A Rondine, la memoria di Giovanni Palatucci vive anno dopo anno attraverso l’ulivo che la Questura di Arezzo ha donato alla Cittadella della Pace nel 2021.
«Oggi, come ogni anno, ricordiamo con orgoglio Giovanni Palatucci, l’ultimo Questore di Fiume, che salvò dalla deportazione molti ebrei. La sua storia è la storia di una vita donata per il prossimo – afferma il Questore Maria Luisa Di Lorenzo che ha promosso l’iniziativa – ed è ricordato dalla Polizia di Stato di Arezzo a Rondine Cittadella della Pace, luogo simbolo, per eccellenza, dell’integrazione e del dialogo».
Attorno all’ulivo, oggi si sono raccolti i giovani di Rondine, quelli della World House che nella Cittadella della Pace arrivano da Paesi ove sono in corso guerre per superare la logica del ‘nemico’ e camminare insieme, e quelli del Quarto Anno a Rondine, che provengono da tutta Italia per frequentare un anno di scuola nel contesto della Cittadella della Pace per sviluppare una consapevolezza critica, lavorare sulla trasformazione del conflitto e rafforzare la propria crescita emotiva e relazionale preparandosi alle sfide del futuro.
«La testimonianza di Palatucci, che oggi ricordiamo e commemoriamo, è invito per tutti noi a riscoprire la sua vita come vita generosa spesa per il bene degli altri e per la sicurezza – afferma il Vescovo della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Mons. Andrea Migliavacca –. Ed è una sollecitazione, un incoraggiamento, a tutti noi a riscoprire l’importanza di servire il bene comune e di servire anche il nostro Paese. Tutti insieme vogliamo, e desideriamo, costruire una società più giusta e una società nella pace e nel rispetto reciproco: ricordare Palatucci è una forte esortazione a vivere tutto questo».
Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace, invece, ha voluto sottolineare l’importanza della memoria: «Ricordare l’operato coraggioso del questore Palatucci ci dà l’opportunità di risvegliare la nostra memoria. A Rondine lo facciamo nella quotidianità, nell’esercizio della nostra professione e della nostra umanità, adoperandoci contro l’odio e l’indifferenza 365 giorni l’anno».
Tra le numerose autorità territoriali, insieme alla rappresentanza degli studenti della Cittadella della Pace, alla cerimonia hanno preso parte anche il Prefetto Maddalena De Luca, il Vicesindaco Lucia Tanti, il Presidente della Provincia Alessandro Polcri e i Comandanti Provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale e Polizia Provinciale; presente anche una folta rappresentanza di soci dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato con il loro Labaro.