E’ del reato di tentata prostituzione minorile che dovrà rispondere G. C., il rumeno classe 1984.
Alle prime ore dell’alba del 10 marzo 2017 gli uomini della Squadra Mobile hanno notificato l’ordinanza con la quale il G.I.P. del Tribunale Ordinario di Firenze ha disposto che il G.C. fosse ristretto agli arresti domiciliari, ma risale all’8 settembre 2016 il primo degli episodi ricostruiti dagl’investigatori della Questura di Arezzo, nei quali il rumeno, ha tentato di adescare una giovane ragazza, poco più che bambina.
La dodicenne aretina era stata avvicinata dall’uomo mentre, percorrendo via Della Chimera si recava a scuola. Fermata dal rumeno, la ragazzina si è sentita offrire del denaro in cambio di prestazioni sessuali.
Tornata a casa, al termine della giornata di scuola, la piccola M. ha raccontato tutto alla propria madre e con quella si è presentata, il mese successivo, presso la Squadra Mobile, dove un gruppo di investigatori specializzati ha raccolto la denuncia e tutte le informazioni utili per l’avvio delle indagini.
Le investigazioni condotte dai Poliziotti hanno permesso di portare alla luce almeno altri cinque episodi accaduti nei pressi di scuole medie inferiori e superiori del capoluogo aretino, nei quali l’odierno arrestato aveva avvicinato ragazzine di età compresa tra i 12 ed i 15 anni ed, offrendo loro del denaro, aveva chiesto di ricevere i cambio attenzioni sessuali.
Dopo che la Polizia aveva identificato il colpevole e raccolto un rilevante quadro probatorio per la dimostrazione della colpevolezza del G. C., la reazione della magistratura è stata l’adozione di una misura cautelare nei confronti del rumeno, che, come incensurato, ha evitato il carcere, dal 10 marzo 2017 è costretto a non potersi allontanare dal proprio domicilio.
Arezzo, 11 marzo 2017