Lo scorso martedì, 10 dicembre, nel primo pomeriggio, i poliziotti della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno rintracciato, in pieno centro storico, un uomo e due donne di origini albanesi che, alla vista del personale in uniforme, ponevano in essere atteggiamenti sospetti. Nel corso dell’ordinario controllo dei documenti, l’uomo reagiva in modo riottoso ed abnorme, ingenerando forti sospetti nella pattuglia operante, che decideva di proseguire a perquisizione personale, all’esito della quale il soggetto, H.G. di anni 29 e originario dell’Albania, veniva trovato in possesso di un coltello a serramanico e di una consistente somma di denaro contante di cui non riusciva a fornite spiegazioni riguardo la provenienza. I controlli proseguivano a carico delle due donne, M.D. di anni 30 e H.E. di anni 25, che venivano trovate in possesso di oggetti, probabili proventi di furti. La più giovane delle due è risultata essere clandestina sul territorio nazionale. Valutate le circostanze, e avendo rinvenuto, tra gli effetti personali dei tre soggetti, le chiavi di due stanze d’albergo, il personale dell’UPG-SP eseguiva una perquisizione ai sensi dell’articolo 41 del Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza all’interno delle camere in uso alla banda. All’interno di una delle due camere veniva rinvenuta, occultata in un fustino contenente detersivo in polvere, una pistola semiautomatica calibro 7.65 con matricola abrasa. Nel corso della perquisizione veniva ritrovato ulteriore denaro contante, di diverso conio (banconote in valuta albanese lek e franchi svizzeri) oltre a gioielli in oro, con ogni probabilità proventi di furti posti in essere dai tre.
Dopo le valutazioni dell’Autorità Giudiziaria, una delle due donne, la titolare della camera d’albergo nella quale è stata ritrovata l’arma da fuoco clandestina, è stata tratta in arresto dal personale della Squadra Volanti, e si trova attualmente nell’ala femminile della casa circondariale di Sollicciano in attesa di essere interrogata dal Giudice per le Indagini Preliminari. L’uomo è stato denunciato per il porto abusivo di armi, mentre l’altra donna è stata denunciata per violazione delle norme sull’immigrazione, essendo sprovvista di documenti. Tutti i tre soggetti sono indagati per il delitto di ricettazione, mentre procede l’attività degli inquirenti per ricostruire i movimenti della banda.