Nel pomeriggio di lunedì la sala operativa della Polizia Stradale di Firenze ha diramato le ricerche di un’autovettura che aveva fatto rifornimento presso un’area di servizio scappando senza pagare.
Poco dopo una pattuglia della Polstrada di Arezzo-Battifolle è riuscita ad intercettare il veicolo ricercato con a bordo due uomini intimandogli l’ALT. Il guidatore, ha dato gas proseguendo la marcia per uscire al vicino casello di Valdarno per poi proseguire a velocità elevata verso Montevarchi dove, in una rotonda, ha speronato la pattuglia che stava cercando di chiudergli la via di fuga.
La folle corsa è proseguita in direzione di Levane (AR) dove una seconda pattuglia del Distaccamento Polizia Stradale di San Giovanni si è messa sulla scia dei fuggitivi, i quali, giunti nella frazione di Montalto, hanno lanciato una valigetta dalla vettura in corsa per creare un diversivo e cercare di guadagnare tempo.
Gli operatori hanno cercato di stargli dietro senza fare manovre azzardate per salvaguardare la sicurezza dei tanti automobilisti presenti in strada, messi già in pericolo dalla velocità elevatissima tenuta dai fuggitivi e dalle manovre spericolate - compresi alcuni speronamenti e tratti contromano - attuate per cercare di scappare, creando scompiglio in mezzo al traffico ed urtando veicoli per rallentare le pattuglie della Stradale.
L’inseguimento è proseguito fino nella zona di Indicatore dove in luogo sicuro e in assenza di traffico il dispositivo di blocco pianificato ed attuato di concerto dalle pattuglie inseguitrici insieme ad altre intervenute dall’Autostrada ed alle Volanti della Questura di Arezzo - coordinate in sinergia dalle rispettive sale operative - ha consentito di fermare e arrestare i fuggitivi senza danni fisici per nessuno.
Gli sviluppi investigativi hanno permesso di accertare che i due - italiani di 40 anni l’uno ed appena 20 il secondo, entrambi già noti alle Forze di polizia con numerosi precedenti alle spalle - stavano scappando non tanto per il rifornimento di benzina non pagato, perché avevano la vettura piena di costosi attrezzi professionali da lavoro (15 valigette contenenti trapani, avvitatori, pressatrici, frese, mole, una motosega ed utensili vari) alcuni rubati nella mattinata in più zone dell’Emilia Romagna.
Entrambi sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale e denunciati per i furti commessi.
Il più grande – alla guida sprovvisto di patente perché mai conseguita – era anche sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, obbligo ovviamente violato per andare a rubare “in trasferta”.
Gli arresti sono stati convalidati e subito si è svolto il rito abbreviato presso il Tribunale di Arezzo che ha portato alla condanna del più giovane dei due alla pena di 8 mesi e 20 giorni di reclusione, mentre il quarantenne - che aveva alle spalle maggiori precedenti – è stato condannato ad un anno 5 mesi e 23 giorni di reclusione. Per quest’ultimo è stata disposta anche la misura cautelare degli arresti domiciliari.