L’incontro casuale in un bar di via Vittorio Veneto e il caffè che diventa occasione per far emergere vecchie ruggini tra il datore di lavoro e un ex dipendente che vantava pagamenti di prestazioni lavorative non saldate. I toni particolarmente accesi con minacce di morte da parte del datore di lavoro, costringono il dipendente a richiedere l’intervento degli equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Arezzo che sul posto rintracciano la parte offesa, mentre il datore di lavoro si era già allontanato prima dell’arrivo degli agenti. I primi accertamenti compiuti dagli operatori permettono di appurare che le minacce in realtà andavano avanti già da un po’ di tempo e in una circostanza era comparsa anche una pistola. Sulla vicenda, pertanto, intervenivano anche gli investigatori della Squadra Mobile che rintracciavano a Pieve al Toppo il datore di lavoro, C.G. 49enne pregiudicato il quale non risultava detentore di alcuna arma da sparo. Per tali motivi gli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti procedevano a eseguire una perquisizione domiciliare presso la sua dimora che consentiva di rinvenire una pistola semi-automatica marca SMITH & WESSON calibro 7,65 munita di caricatore e munizionamento, oggetto di un furto in abitazione verificatosi a Città di Castello nel 2008.
Per tali motivi il soggetto veniva arrestato per detenzione illegale di arma comune da sparo e trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa di rito direttissimo.
Arezzo, 1 giugno 2021