Panico sull’A/1, tra le uscite di Arezzo e Valdarno. Venerdì scorso gli automobilisti che si stavano dirigendo verso Roma erano terrorizzati. Una Renault Megane, per sfuggire alle pattuglie della Polizia Stradale che aveva alle calcagna, ha più volte invertito la marcia, mettendo a serio rischio la vita di chi percorreva l’autostrada.
Tutto è iniziato di pomeriggio, vicino Laterina (AR). Alla guida dell’auto, con targa francese, c’era una persona di carnagione scura, mentre sui sedili posteriori si intravedevano alcuni scatoloni. Una pattuglia della Polizia di Stato - Sottosezione di Battifolle, insospettitasi, ha intimato l’alt. Il conducente ha fatto finta di immettersi in un’area di sosta, ma poi ha accelerato e si è riportato in carreggiata, costringendo a una brusca frenata i veicoli che sopraggiungevano.
La Megane, giunta al casello di Arezzo e tallonata dalla Polstrada, si è vista la strada sbarrata da un’altra pattuglia. Il conducente dell’auto, ritenendosi in trappola, ha azzardato l’inversione a U, incurante dei veicoli che giungevano. La stessa cosa è avvenuta al casello di Valdarno. I poliziotti hanno subito compreso di avere a che fare con un delinquente che, pur di farla franca, non avrebbe esitato a mettere a rischio la propria vita e quella degli altri.
A quel punto, la centrale operativa della Polstrada ha ordinato a tutti gli equipaggi di presidiare gli altri caselli e di non tallonare la Megane, ma di seguirla a distanza. I poliziotti hanno preferito così evitare incidenti ai danni di ignari automobilisti, mettendo in conto altre folli manovre del fuggitivo.
La strategia è stata vincente. Nel corso dell’inseguimento nessuno si è fatto male. La Megane è stata rintracciata nell’area di servizio di Arno Est. All’interno c’erano quasi due quintali di hashish che, immessi sul mercato nero, avrebbero fruttato poco meno di due milioni di euro. La droga e l’auto sono state sequestrate dalla Polizia Stradale, che ha diramato agli altri reparti investigativi le ricerche del fuggiasco. I poliziotti non hanno dubbi: lui ha le ore contate. E questo senza spargere sangue innocente sull’autostrada.
Arezzo, 12 dicembre 2016