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LA POLIZIA DI STATO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

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Continua l’impegno della Polizia di Stato per il contrasto alla violenza contro le donne.

 

Nella “giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1981, la Seconda Sezione della Squadra Mobile della Questura di Arezzo, in questa località Frassineto, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di:

 

  • T. D., nato in Albania nel 1981, regolare, con precedenti per maltrattamenti in famiglia.

 

Nell’ambito di un’indagine svolta da questa Squadra Mobile il T. era stato indagato per maltrattamenti in famiglia commessi nei confronti della propria moglie, che, madre di tre figlie avute in costanza di matrimonio era costretta a subire angherie e violenze dal proprio marito.

Le indagini erano iniziate lo scorso luglio, dopo la telefonata alla numerazione di emergenza di una delle bambine che aveva assistito all’ennesimo litigio della donna con l’odierno arrestato, chiedendo alla Polizia di intervenire per fermare il papà che litigava con la mamma.

L’attività condotta dalla Sezione specializzata della Squadra Mobile, ha portato la donna a trovare il coraggio di denunciare violenze ed angherie subite per circa tredici anni, in un contesto familiare fatto di momenti di “ordinaria violenza”.

Condotte in tempi brevissimi, le investigazioni avevano portato con schiaccianti prove di colpevolezza a far determinare il Pubblico Ministero a chiedere ed ottenere immediatamente l’allontanamento del T. dalla moglie e dalle tre figlie.

L’uomo, però, sprezzante della legge e dell’Autorità, ha ripetutamente violato gli obblighi imposti, avvicinando la donna e continuando la propria opera persecutoria, arrivando finanche a minacce di morte.

Quelle violazioni, monitorate dalla Polizia e comunicate immediatamente alla Magistratura, hanno comportato l’istantanea conversione degli obblighi imposti in custodia cautelare in carcere.

Nella pomeriggio odierno, gl’investigatori della Squadra Mobile, hanno notificato ed eseguito la misura della custodia cautelare in carcere e, dopo aver rintracciato il T presso la propria dimora, lo hanno condotto presso la locale casa circondariale.


26/11/2016

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