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La Polizia di Stato confisca beni per un valore di euro 1.262.000,00

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In data 22.11.2023 si è concluso definitivamente, con la pronuncia  della Corte Suprema di Cassazione - Sezione Seconda Penale - l'iter  giudiziario  iniziato  in data  04.02.2021 con la proposta, a firma congiunta del Procuratore Distrettuale della Repubblica c/o il Tribunale  di  Firenze  e  del  Questore  della  Provincia  di  Arezzo,  di  applicazione  della misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni, prevista dal "Codice Antimafia".

Gli inquirenti sono arrivati al sequestro cautelare di beni e successiva confisca per un valore pari complessivamente ad euro 1.262.000.00, grazie ad una complessa attività di indagine, diretta dal Procuratore Aggiunto di Firenze dott. L. Tescaroli  dell'Ufficio Misure di Prevenzione  e Contrasto ai Patrimoni Illeciti della Procura della Repubblica di Firenze, condotta congiuntamente in stretta sinergia dal personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Arezzo, dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Arezzo, e dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia  Economico­ Finanziaria della Guardia di Finanza di Firenze.

Sia il provvedimento cautelare di sequestro dei beni, che la successiva confisca, (quest'ultima oggetto di ricorso presso la Corte di Appello di Firenze- Sezione Assise e Misure di Prevenzione - respinto in data 0 1.02.2023), sono stati disposti accogliendo integralmente   le  evidenze  dell'attivita  investigativa  posta  in  essere  dagli  Organi proponenti  a seguito della quale è emersa con chiarezza la riconducibilita  della persona proposta alla categoria della pericolosita qualificata, ex art. 4 comma 1 lett. a del D. L.vo 159/2011 c.d. Codice Antimafia, stante 1'appartenenza della stessa al sodalizio mafioso del Clan Bove - De Paola, accertata con sentenza passata in giudicato. Clan operante nel beneventano/avellinese    a  partire    indicativamente   dagli  anni    '90  al  2002.  Ulteriori evidenze    investigative    hanno    consentito   di    estendere    l'attualità    della pericolosità qualificata della proposta fino al 2020 in ragione del permanere di contatti tenuti dalla predetta con esponenti della succitata consorteria mafiosa e della dimostrata sproporzione patrimoniale/reddituale rispetto al reddito dischiarato dalla stessa

Sono stati colpiti il capitale sociale e l'intero patrimonio di una Societa  sedente  in Arezzo, due immobili ubicati in città ed un bene mobile.

Il successo definitivo del procedimento di prevenzione patrimoniale instaurato a seguito della proposta, a firma congiunta, formulata dal Procuratore della Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Firenze e dal Questore della Provincia di Arezzo, (la prima in assoluto eseguita in questa Provincia), evidenzia, ancora una volta, la costante attenzione riservata all'azione di aggressione dei patrimoni illeciti in danno delle organizzazioni criminali, da parte dell'Ufficio Misure di Prevenzione e  Contrasto ai Patrimoni Illeciti della Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Firenze e delle Forze di Polizia, che si inserisce nel quadro di una più ampia strategia, tesa a contrastare 1'infiltrazione criminale nell' economia legale.


20/12/2023

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