Nella tarda serata di ieri, 19 novembre, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Arezzo ha tratto in arresto per evasione un cittadino nigeriano, O.V. di anni 34, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Il soggetto, già condannato con numerose sentenze per spaccio di sostanze stupefacenti di rilevante entità e reati contro il patrimonio, nonché sanzionato in più occasioni per essere stato trovato alla guida di veicoli senza aver mai conseguito la patente, era fuoriuscito dalla sua abitazione in pieno centro storico lasciando in casa da soli due figli minori. Messosi alla guida di una piccola berlina, è stato rintracciato dagli agenti della Squadra Volanti che, nel normale servizio di controllo del territorio, notavano la vettura con andamento incerto decidendo di procedere a controllo. Il veicolo procedeva lungo via Duccio da Boninsegna per poi operare una pericolosa inversione di marcia alla vista della volante, alimentando il già forte sospetto. Nelle contingenze, la pattuglia eseguiva un’astuta manovra per raggiungere Viale Mecenate, transitando all’interno del parcheggio multipiano in modo da tagliare i tempi del tragitto e bloccare, così, la fuga al malvivente. Il soggetto alla guida veniva identificato e riconosciuto come incallito spacciatore, in regime di arresti domiciliari. In prima battuta, tentava di accampare con gli operanti una scusa inverosimile, riferendo di essere uscito in emergenza per acquistare medicinali e di non aver potuto notiziare le FF.OO. Al momento non si esclude che potesse essere evaso dai domiciliari per dedicarsi alle abituali attività illecite riguardo il narcotraffico.
Valutata la pericolosità del soggetto, dovuta alla reiterazione delle condotte, il magistrato del Pubblico Ministero disponeva immediatamente di trarre in arresto il pregiudicato, fissando l’udienza per la convalida nella mattinata odierna.
All’esito dell’udienza l’arresto è stato convalidato, con rinvio del processo per consentire i termini a difesa. Al vaglio l’ipotesi di un aggravamento della misura cautelare.