29.12.2012
Il Dipartimento delle Libertà Civili e dell'Immigrazione del Ministero dell'Interno ha previsto la chiusura improrogabile al 31 dicembre 2012 dello stato di emergenza umanitaria dichiarato a seguito del massiccio afflusso sul territorio nazionale di migranti provenienti dai Paesi del Nord Africa. La chiusura del progetto non è fine a se stessa poiché sono in corso di definizione diverse iniziative, che si aggiungono a quelle già intraprese durante il periodo di emergenza iniziato due anni fa, atte a favorire un progressivo superamento delle criticità.
Tali iniziative si sono concretizzate in progetti di integrazione e di orientamento, di studio della lingua italiana e nella possibilità di rimpatri assistiti nel paese di origine.
Per quanto riguarda la situazione relativa al soggiorno sul territorio italiano, per coloro che sono inseriti nel progetto di Emergenza Umanitaria Nord Africa e sono stati destinatari di un provvedimento di non riconoscimento della protezione internazionale da parte della Commissione Territoriale, è stata attivata una procedura di riesame della domanda, finalizzata alla definizione della posizione sul territorio dello straniero. All'esito della stessa, la Commissione ha demandato al sig. Questore di vagliare la possibilità di rilasciare un permesso per motivi umanitari.
Di conseguenza, ferme restando le valutazioni delle condotte degli stranieri per ciò che riguarda l'ordine e la sicurezza pubblica, la Questura di Aosta - Ufficio Immigrazione - ha rilasciato, ad una ventina di richiedenti, permessi di soggiorno per motivi umanitari della durata di un anno, al fine di consentire agli stranieri fuggiti dagli eventi bellici in Libia di potersi inserire nel tessuto sociale della Territorio Italiano, stante l'instabilità persistente nei territori d'origine.
Tale permesso di soggiorno consentirà di poter svolgere attività lavorativa e di integrarsi nella società civile per favorire il superamento dello stato di emergenza e rientrare nella gestione ordinaria ma alla scadenza non sarà tuttavia rinnovato.