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BENEMERENZE CIVICHE ALLA POLIZIA DI STATO

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Il Questore con i premiati

RICONOSCENZA DI TUTTA LA CITTA' DI ANCONA A DUE ASSISTENTI CAPO DELLA SQUADRA VOLANTE CHE HANNO SALVATO LA VITA A UN GIOVANE

Ieri mattina, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, alla presenza delle massime autorità Civili, Militari e Religiose della Provincia, sono stati premiati i cittadini che hanno "dato il buon esempio": così ha definito i premiati il sindaco della città, Valeria Mancinelli, durante la consegna delle civiche benemerenze in occasione della festa del patrono "San Ciriaco". E tra i premiati c'erano anche due Assistenti Capo della Questura di Ancona, in servizio presso l'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. Dalle mani del Sig Questore di Ancona, Oreste Capocasa, gli Assistenti Capo Giuliano CECCONI e Maurizio PARIOTA hanno ricevuto gli attestati di benemerenza in quanto sono riusciti, con grande coraggio e professionalità a salvare la vita a un giovane che aveva tentato di darsi fuoco. L'episodio risale all'8 settembre 2015, alle ore 23.20 circa, quando su disposizione della sala operativa, l'equipaggio della Volante composto dagli Assistenti Capo della Polizia di Stato PARIOTA Maurizio e CECCONI Giuliano, si portava in questa via Valenti presso un centro commerciale, dove era stata segnalata la presenza di un uomo che stazionava da tempo a bordo della sua autovettura. Giunti sul posto, nonostante i vari controlli e pattugliamenti, non veniva notato alcun veicolo. I poliziotti, quindi, decidevano di recarsi presso l'abitazione dell'uomo segnalato e qui venivano presi contatti con il genitore convivente, il quale riferiva di aver visto il figlio, un'ora prima, verso le ore 22.00, mentre armeggiava all'interno della propria cantina, ubicata al piano seminterrato per poi prendere degli oggetti e salire improvvisamente a bordo della vettura, senza proferire parola, in un evidente stato di agitazione. Questo atteggiamento anomalo metteva in allerta l'anziano genitore che invitava i poliziotti a trovare subito il figlio. Gli agenti, decidevano, quindi di effettuare nuovi passaggi, ancora più mirati e particolareggiati all'interno del parcheggio del centro commerciale, dove, all'altezza del cancello di ingresso notavano l'autovettura in questione con a bordo la persona, la quale aveva il capo reclinato sul volante. Gli agenti si avvicinavano con molta cautela all'utilitaria: alla vista della Polizia l'uomo in un evidente stato di agitazione urlava dal finestrino, appena abbassato, intimando ai poliziotti di non avvicinarsi e minacciando di tagliarsi le vene dei polsi con un rasoio che mostrava attraverso i vetri. Intuita la gravità del momento e visto lo stato di agitazione i poliziotti decidevano di avvicinarsi comunque all'abitacolo per rassicurare il giovane e scongiurare gesta insane. Cercando di istaurare un dialogo con l'uomo, i dipendenti lo convincevano a scendere dall'autovettura con la scusa di fumare insieme una sigaretta. Il predetto, pur mantenendo le distanze e la portiera aperta, pronto a rientrare e barricarsi nell'abitacolo, incominciava a parlare, impugnando sempre la lametta tra le mani. La conversazione andava avanti circa 20 minuti e, alla richiesta di gettare il rasoio, l'uomo, che sembrava apparentemente più calmo, con gesto fulmineo ed imprevedibile, afferrava dalla tasca della felpa una lattina e si versava addosso un liquido per poi prendere un accendino con il chiaro intento di darsi fuoco. Dall'odore gli operanti capivano immediatamente che si trattava di liquido infiammabile. Sprezzanti del pericolo, vista la necessità di salvare una vita umana, gli agenti si gettavano addosso all'uomo e lo mettevano in sicurezza, riuscendo a togliergli, finalmente, il rasoio e l'accendino. In uno slancio spontaneo l'uomo abbracciava i poliziotti e con un pianto liberatorio raccontava di aver deciso di togliersi la vita perché lasciato dalla sua compagna. Rassicurato, veniva affidato alle cure specialistiche degli operatori del 118 e veniva scortato dagli agenti fino al Pronto Soccorso del locale nosocomio, sincerandosi dell'avvenuto ricovero. I dipendenti hanno evidenziato un non comune senso del dovere, spirito di sacrificio cercando di salvare la vita all'uomo, dimostrando professionalità e notevoli capacità operative. Entrambi sono intervenuti con rapidità e tempismo risolvendo in poco tempo una situazione pericolosissima per la vita del giovane.
05/05/2016

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