Due brillanti operazioni della Squadra Mobile della Questura di Ancona
La Polizia di Stato di Ancona sta eseguendo arresti e perquisizioni, tra la provincia di Ancona e quella di Catania, per il reato di rapina.
L´operazione degli uomini della squadra mobile ha permesso di smantellare una banda di rapinatori "trasfertisti" che dalla città etnea, potendo contare sull´ appoggio logistico ed operativo di conterranei insediatisi ad Ancona, effettuavano rapine seriali.
Quattro le persone arrestate, tutti catanesi ritenuti responsabili della rapine avvenute in data 28 febbraio 2014, in danno della Banca Popolare di Ancona filiale di Marina di Montemarciano (AN) e del 23 maggio 2014 presso la Banca delle Marche sempre di Marina di Montemarciano, che fruttarono all´ organizzazione circa 280mila euro di bottino. Perquisite a Jesi anche le abitazioni di due fiancheggiatori che fornivano ospitalità ai rapinatori, giunti all´ aeroporto di Falconara Marittima e ripartiti alcuni giorni dopo i colpi. I colpi avvenivano sempre di venerdì, da qui il nome dell´ operazione On Fridays.
I poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, Sezione Criminalità straniera, ieri mattina, a conclusione di una lunga e articolata attività di indagine, hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, 12 persone per il reato previsto e punito dalla legge sull'immigrazione, riguardante la produzione di atti falsi, diretti ad ottenere permessi di soggiorno a cittadini stranieri (reato punito con la reclusione da uno a sei anni salvo aggravanti). Il principale responsabile della attività illecita è G.V., un italiano di circa 70 anni, già conosciuto dalla Polizia per fatti analoghi commessi negli anni 2010 e 2011 per i quali, a conclusione di un'attività investigativa sempre della Squadra Mobile, era stato destinatario di un'ordinanza di custodia Cautelare.
L'uomo, molto esperto in materia fiscale e contabile, pur non avendo titoli di studio adeguati, si spacciava per un esperto commercialista ingaggiando cittadini stranieri anche per il tramite di altri connazionali. A lui veniva chiesto di "curare" l'istruzione di pratiche concernenti la loro richiesta di permessi di soggiorno in Italia per motivi di lavoro. Gli stranieri si rivolgevano all'uomo in condizioni disperate, pagando cospicue somme di denaro sproporzionate rispetto alle loro possibilità economiche. Spesso erano costretti a vendere proprietà nelle loro terre di origine per permettersi di pagare il finto commercialista che non faceva sconti a nessuno.
Un giro di affari che la Squadra Mobile di Ancona ha stroncato denunciando in primis G.V., nonché 11 cittadini stranieri tra i quali anche procacciatori di "clienti" e stretti collaboratori. Le nazionalità di appartenenza dei soggetti che chiedevano l'illegale regolarizzazione della loro posizione di soggiorno, erano le più svariate; marocchini, albanesi, ucraini, nigeriani, algerini, tunisini. Insomma, una varierà di soggetti che G.V. riusciva a gestire con abilità e spietatezza, creando falsi documenti quali dichiarazioni dei redditi, false buste paga, riuscendo, nel contempo, a reclutare anche compiacenti datori di lavoro che, previo pagamento, dichiaravano le finte assunzioni degli stranieri all'interno delle loro ditte.