Nel pomeriggio di ieri i poliziotti sono intervenuti nei pressi di via Colleverde a seguito di una segnalazione che riferiva del furto di un cane avvenuto qualche giorno fa a Bologna ed individuato dai proprietari nella zona. Giunti sul posto i poliziotti identificavano i due richiedenti: si trattava di una coppia di cui lei, italiana di circa 30 anni e lui, di origine straniera di circa 35 anni. I due si trovavano a ridosso di un parco lì presente e con loro c'era un terzo uomo, di origine tunisina di circa 36 anni. In particolare all'arrivo dei poliziotti della Volante la scena che si presentava era questa: l'uomo di 35 anni teneva per un braccio l'altro uomo che si presentava con delle ferite alle mani.
Il 35enne riferiva che qualche giorno prima, a Bologna, aveva affidato il proprio cane al soggetto tunisino 36enne, suo conoscente, che però aveva fatto perdere le proprie tracce portando con sè l'animale. La versione dell'uomo veniva confermata anche dalla donna, che si presentava in lacrime e preoccupata. Nel mentre, in considerazione delle ferite superficiali che il 36enne presentava alle mani, i poliziotti richiedevano sul posto l'intervento del personale sanitario, tuttavia, il soggetto rifiutava ogni cura. La donna asseriva inoltre che il cane si trovava all'interno di un appartamento sito nella zona e pertanto i poliziotti decidevano di recarsi nell'abitazione indicata. All'interno dell'appartamento prendevano contatti con una donna che riferiva loro che qualche giorno prima si era presentato alla sua porta il 36enne (conoscente della donna ed amico di suo marito) che richiedeva ospitalità alla coppia, portando con sè un cane di grossa taglia, riferendo di non riuscire più a prendersene cura ed affermando di aver trovato il cane in stato di abbandono. I poliziotti trovavano effettivamente il cane descritto all'interno dell'appartamento, pertanto decidevano di prenderlo e di portarlo dalla donna che aveva richiesto il loro intervento la quale, immediatamente, lo riconosceva come suo. Venivano così allertati anche i servizi veterinari al fine di arrivare ad una più puntuale identificazione tramite microchip dell'animale. La donna riferiva ai poliziotti inoltre che, insieme a suo marito, avevano sporto formale denuncia a Bologna e, alla domanda dei poliziotti sul perchè si trovasse nel capoluogo dorico, la donna riferiva che dopo aver postato l'annuncio della scomparsa del suo cane su Facebook veniva contattata da un uomo che le riferiva di aver riconosciuto il cane e che questo si trovava ad Ancona. Pertanto la donna ed il suo compagno, in treno, raggiungevano il capoluogo al fine di ritrovare e riportare a Bologna l'animale. Il cane veniva così affidato alla coppia legittima proprietaria e richiedente l'intervento, mentre il 36 enne veniva accompagnato presso gli Uffici di via Gervasoni e quì deferito in stato di libertà per il reato di appropriazione indebita ex art. 646 c.p.